YESTERDAY

“A world without the Beatles is a world that is infintely worse.”

Cosa succederebbe se all’improvviso il mondo si dimenticasse dei Beatles? Anzi, cosa succederebbe se l’unico a ricordarsene fosse un giovane artista inglese che fa fatica ad inserirsi nell’immenso panorama musicale dominato da personalità pop molto simili tra loro?

Questa è la domanda con cui ci si presenta il film, che partendo con questa prospettiva si rende interessante e divertente allo spettatore.

WE LOVE IT YEAH YEAH YEAH

Jack Malik si rende conto di essere l’unico a ricordarsi dei Beatles. L’unico ad avere accesso a decenni di musica leggendaria e iconica, che è stata spazzata via dal mondo per qualche strano motivo. Un po’ per senso di responsabilità, ma soprattutto per cogliere la sua occasione, inizia a spacciare le stesse canzoni come proprie. Il successo è immediato. Da artista di strada passa ad essere una stella internazionale e a suonare nei più grandi stadi del mondo. La fama ha un prezzo. Sarà Jack disposto a pagarlo?

Una rom-com nascosta in un film musicale. Se dovessi descrivere Yesterday in una sola frase credo che sarebbe abbastanza esplicativa. In sostanza ha un lato che viene svelato solo nella seconda metà del film. Yesterday è, in realtà, una vera e propria commedia romantica. Se da una parte, infatti Jack diventa il nuovo volto di alcune delle canzoni che più amiamo, dall’altro resta il ragazzo inglese di cui è innamorata Ellie, la sua manager. Tra la musica indimenticabile che ha segnato intere generazioni e un po’ di romanticismo, oltre che a un filo velato di dolcezza e divertimento, il film si completa abbastanza.

LA FORZA DI CREDERE NEL PRESENTE

“Yesterday all my troubles seemed so far away, now it looks as though they’re here to stay. Oh, I believed in yesterday.”

In generale l’idea del film era molto buona, tuttavia non sono sicura siano riusciti a sfruttarne del tutto il potenziale. Avendo dalla propria parte una base già molto ben definita, avrebbero probabilmente fatto meglio ad attenersi ad una linea guida generale, piuttosto che scendere nel particolare della storia d’amore per renderla poi il fulcro del film. Un fulcro che però in questo caso non funziona e non prende mai davvero un aspetto fascinoso.

Nonostante questo dettaglio, la prima parte del film è molto più adatta allo stile per il quale il trailer ci aveva tanto ingannato. E anche il finale diventa, alla fine, un specie di messaggio metaforico, un’inondata di valori morali che potrebbero risultare fuori luogo in una semplice commedia musicale, ma che ben si atteggiano all’ormai già predisposto sentimentalismo dell’ultima parte.

L’idea, quindi, del film viene spiegata solo nelle ultime sequenze. Jack Malik ha la possibilità di appropriarsi di canzoni che non sono sue, ma che danno allo stesso tempo tanta speranza e gioia alle persone che le ascoltano. Però, il cantante non è ancora disposto a perdere sé stesso nel processo. Quindi inizia una guerra tra il passato, quello che era un tempo, l’artista che aveva lasciato il lavoro per suonare la chitarra e il presente, in cui è ormai una star internazionale, che ha dovuto rinunciare all’amore. Qui sorge evidente il complesso che il protagonista si porta avanti, ma che trova una sua buona conclusione circolare.

Un presente quello di Jack a cui non vuole e di cui non può accontentarsi. Riuscirà, quindi, a recuperare il suo ieri nel suo oggi per creare un nuovo futuro.

VOTO

7.5 / 10

Adesso tutti ad ascoltare il nuovo singolo “Hey, dude”

Benny