La quarta stagione di The Crown, rilasciata da Netflix il 15 Novembre, è riuscita nell’impresa non solo di essere incoronata come la stagione migliore dell’intera serie ma, secondo quando riportato negli ultimi giorni, ma anche di attirare l’interesse della famiglia reale che mai sembrava aver avuto problemi con questa serie.
La serie, creata da Peter Morgan, vede Olivia Colman, affiancata da Tobias Menzies, Helena Bonham – Carter, Josh O’Connor e Erin Doherty tornare nei panni della famiglia reale inglese. Nemmeno in questa stagione il cast riesce a deludere, confermando quello di The Crown come uno dei migliori in circolazione. Ad attirare però maggiormente l’attenzione in questa nuova stagione sono stati però due nuovi personaggi: Lady Diana e Margaret Thatcher, due donne che sono diventate in maniera indelebile il simbolo di una nazione.
Gli anni più difficili
La quarta stagione comincia nel 1979 e ripercorre gli anni più difficili non solo della monarchia britannica ma anche dell’intera Gran Bretagna.
Nel 1979, data di inizio della stagione, viene eletta come primo ministro Margaret Thatcher (interpretata magistralmente da Gillian Anderson), figura che riuscirà a cambiare a modo suo la nazione, e Lord Mountbatten, figura paterna sia per il principe Filippo che per Carlo, viene ucciso in un attentato dell’IRA.
Il tono rigido e quasi freddo della prima puntata sembra smorzarsi con l’arrivo del personaggio forse più atteso di questa stagione: Diana Spencer. La ventata d’aria fresca portata dal suo sorriso e dai suoi lineamenti delicati non durerà molto, perché, diciamocelo, sappiamo tutti come andrà a finire.
In 10 episodi, questa quarta stagione, forse la migliore, o forse no, racchiude in sé quasi vent’anni di storia. Vent’anni in cui la monarchia si è trasformata e, forse, anche evoluta. Vent’anni in cui una ragazza quasi sconosciuta è riuscita a mettere in ombra la regina e conquistare un paese poco abituato a gesti di umanità e vulnerabilità da parte di un’istituzione sentita sempre più lontana e antica.
La corona
Anche questa stagione si impegna non nel raccontare la storia di Elisabetta come donna, come un’entità a sé dal ruolo che ricopre, ma quella della Corona, quella del potere che risiede in essa. Ci viene di nuovo mostrato, stagione dopo stagione, episodio dopo episodio, come tutti i personaggi della serie non siano altro che pedine di una scacchiera dominata dal crudele gioco del potere, che non bada alle emozioni e soprattutto alle debolezze di nessuno. Elisabetta porta sì la corona, ma anche lei, proprio come tutti gli altri deve soccombere sotto al suo peso, deve guardare sempre avanti senza mai poter alzare lo sguardo.
Lady Diana
She’s a triumph. In the history of Balmoral, no one has ever passed the test with such flying colors.
Tutto sembra cambiare con l’arrivo di Diana Spencer, una ragazza considerata letteralmente perfetta da tutti, famiglia reale inclusa e che Carlo, senza non poche pressioni sposerà dando vita a uno dei più famosi scandali che coinvolgerà la monarchia.
È Emma Corrin a dare il volto a quella ragazza che è stata il simbolo di tutto il buono che rimaneva della monarchia inglese, del suo lato umano ma anche simbolo di quello che si cela dietro alle porte di Buckingham Palace.
Emma Corrin è semplicemente perfetta, nelle espressioni, nel modo di parlare e di muoversi ed è perfetta nel dar vita a una ragazza che ha visto la sua vita andare a rotoli dopo aver accettato di sposare il futuro re d’Inghilterra ma che ha lottato per non perdere mai la sua voce.
La regina e il suo primo ministro
Una ragione per cui vale sicuramente la pena guardare questa seconda stagione è la Margaret Thatcher di Gillian Anderson e, soprattutto, l’insolita relazione che stringe con la regina che non si era mai trovata davanti una donna nelle vesti di primo ministro.
È chiaro fin dall’inizio il parallelismo fra le due donne, quanto siano simili tra di loro. Due donne che rivestono le due cariche più alte del paese, due madri e due mogli, due donne di ferro che hanno sempre fatto il necessario per preservare il paese, mettendo in secondo piano tutto il resto.
La stagione migliore
Per molti questa è stata la stagione migliore, per altri invece mancava di quell’imparzialità che aveva caratterizzato le prime tre, dimenticandosi di chi fosse il vero protagonista della serie.
La quarta è una stagione complicata perché viene introdotto il personaggio di Diana, l’unico membro della famiglia reale che tutti hanno amato e che, sottraendosi dalle grinfie della corona ha tentato di cambiare il mondo a modo suo. Con Lady Diana e con tutto quello che è stato detto e scritto su di lei, essere imparziali era forse la scelta più sicura ma scegliendo l’opposto The Crown non ha perso nulla, anzi.
Voto: 10/10
Sara