Nel 2018 eravamo stati tutti catturati dalla prima stagione de “L’alienista”: una serie così inquietante, spaventosa in certi punti e brutale in molti altri che aveva tenuti incollati allo schermo moltissimi spettatori. Ebbene, a distanza di due anni la magia si compie di nuovo, grazie alla seconda stagione della serie, “Angel of darkness”.
Trama
Nella solita New York i nostri eroi conducono le loro vicende quotidiane, che tuttavia sembrano essere diverse da quelle della prima stagione. John Moore (interpretato da un magnifico Luke Evans) continua a fare il giornalista, solo che non si occupa più di cronaca mondana, ma di cronaca vera e propria. Sara Howard, la prima donna ad entrare nella polizia di New York e interpretata da Dakota Fanning, ha lasciato il suo precedente lavoro e aperto una piccola agenzia di investigazione privata, che tuttavia non sembra essere presa troppo sul serio dagli abitanti della città. Mentre il dottor Laszlo Kreisler, l’alienista interpretato da Daniel Bruhl che da il titolo alla serie, continua ad occuparsi dei suoi pazienti e del suo istituto.
L’esistenza dei nostri protagonisti verrà toccata da un caso particolare: una donna, che si trovava in un ospedale di maternità, viene giustiziata sulla sedia elettrica con l’accusa di aver ucciso la sua bambina. Il problema è che il corpo della piccola non è stato ritrovato, ma nonostante siano in molti a battersi per salvare la donna (compreso il dottor Kreisler, che rappresentava la difesa in tribunale) la sentenza non viene cambiata.
Poco dopo questo evento, succede un’altra cosa strana: la figlia dell’ambasciatore spagnolo sparisce misteriosamente dalla culla e sembra non esserci nessuna traccia di lei; disperata, la madre della piccola contatta l’agenzia di Sara Howard e così il trio si riunisce nel tentativo di venire a capo della situazione, che sembra peggiorare quando viene ritrovato il cadavere di un bambino nascosto tra le bambole di un grande magazzino…
Tante aspettative…
Le aspettative per questa seconda stagione erano davvero molto alte: la prima era stata un vero e proprio successo, una serie curatissima sin nei minimi dettagli e in grado di lasciare senza fiato fino alla fine e questo aveva generato altissime aspettative per questa seconda stagione. Che non sono state minimamente deluse, anzi in molti casi sono state superate ampiamente.
… Decisamente soddisfatte
Se la prima stagione è inquietante, la seconda le si avvicina molto e in diversi punti la supera. Non è più un’indagine alla ricerca del colpevole poiché il sospettato principale viene identificato praticamente subito, ma bisogna incastrarlo e questa indagine, come già era successo nella prima stagione, darà fastidio a diverse persone potenti.
Eppure il pericolo è reale e questa volta ad essere colpiti non sono più solo i bambini poveri, ma anche i figli dei diplomatici e soprattutto dell’ambasciatore di Spagna, nazione con la quale l’America sembra essere sull’orlo della guerra.
Memento Mori
A rendere la serie ancora più inquietante è la pratica del “memento mori”, molto diffusa in quegli anni: quando moriva un bambino piccolo la famiglia non solo realizzava delle sue foto post mortem che lo ritraevano in posizioni che lo facevano sembrare ancora vivo, ma spesso venivano dipinti gli occhi sulle sue palpebre chiuse. Questa pratica, decisamente inquietante, doveva far sembrare che la persona ritratta fosse ancora viva e sarà la stessa che sceglierà di usare l’assassino misterioso, aggiungendo inquietudine alla serie.
Conclusioni
“The Alienist- Angel of darkness” è un’ottima serie, in grado di sorprendere e tenere incollati allo schermo evitando molti stereotipi tipici del genere. Il punto forte sono senza dubbio i personaggi, caratterizzati perfettamente e magnetici, danno un tocco in più alla narrazione ed elevano il livello dell’intera serie.
Voto: 8/10