JOJO RABBIT

Jojo è un bambino di 10 anni con una madre premurosa ma assente pronto per iniziare la nuova avventura al campo estivo con il suo amico Yorki, pronto a difendersi dai bulli, da loro soprannominato Jojo” il coniglio”. Sembrerebbe tutto normale se non fosse che ci troviamo nella Germania del 1945, il campo estivo è un centro di addestramento hitleriano in ci si inculcano pensieri nazisti e tecniche militari.

E se l’amico immaginario con cui Jojo trascorre le giornate non fosse altro che la versione buffonesca di Hitler.

Questo è il punto di partenza da cui parte il nuovo film di Taika Waititi, una mix di commedia e satira che riesce a raccontare l’orrore della seconda guerra mondiale da un punto di vista inedito e inaspettato.

IL MONDO DI TAIKA WAITITI

La Germania rappresenta all’interno della pellicola è sgargiante, ricca di colori pastello e sembra uscita da una versione ispirata allo stile di Wes Anderson. Waititi prende i suoi personaggi e lì inserisce in un contesto inusuale per lo spettatore, abituato a vedere ben diverse rappresentazioni dei fatti narrati, il suo Hitler interpretato da Waititi stesso è una caricatura ironica e ridicola del Fuhrer.

UNA SCENEGGIATURA BRILLANTE

Già da i primi minuti del film capiamo che non ci troviamo di fronte a una pellicola come tutte le altre. Un omaggio ai Beatles ci accompagna nei primi istanti mentre scorrono filmati di repertorio in cui viene mostrato Hitler e tutto il fanatismo che ne è conseguito paragonata alla stessa esaltazione che ci fu per il gruppo anglosassone.

Questo basta per farci capire già il grande lavoro di scrittura che verrà poi. Una sceneggiatura brillante, molto intelligente che sfrutta la commedia in modo ottimo, con battute geniali e momenti memorabili, intervallati con momenti di pura commozione. Una gestione dei tempi comici e drammatici magnifica un ottimo prima capace di farti ridere fino alle lacrime e l’attimo dopo piangere come un bambino.

Ma un altra chiave vincente del film è la scrittura di ogni singolo personaggio. Jojo è un bambino di soli 10 anni in una gioventù hitleriana che non capisce fino in fondo, cosa stia effettivamente accadendo nel mondo. Il suo vero desiderio è quello di sentirsi integrato in un gruppo, come ogni ragazzino della sua età. Per questo all’inizio abbiamo modo di vedere il suo amico immagino raffigurato come Hitler che man mano con il susseguirsi degli eventi e del cambiamento di Jojo andrà pian piano scomparendo fino a uno scontro finale tra i due.

UN CAST STRAORDINARIO

La scena è portata avanti oltre che da Jojo anche da altri ottimi personaggi. Prima tra tutti la madre interpretata da un ottima Scarlett Johansson, che capiamo fin da subito non appoggiare gli stessi ideali del figlio ma che nonostante questo non cerca di forzare a cambiarlo, ma aspetta pazientemente, che questa fase del figlio passi.

Sue sono le scene più belle, ricche di un grande amore e speranza verso il futuro.

Tra i grandi attori abbiamo anche Sam Rockwell, in altra performance incredibile. Il suo generale è un personaggio tridimensionale, folle, dalla dubbia sessualità e pronto a sorprendere.

Accanto al giovanissimo Roman Griffin Davies interprete di Jojo, troviamo Thomasin McKenzie. La giovane attrice interpreta Elsa ragazzina ebrea nascosta in casa di Jojo con il quale si troverà a contatto in uno dei momenti più importanti del film.

UN FILM PER GRANDI E PICCOLI

La pellicola di Taika Waititi usa il racconto e il mezzo della commedia per raggiungere il più vasto pubblico possibile. Un film importante, geniale nella sua costruzione e splendidamente ben diretto e interpretato. Un aria dolceamara pervade la pellicola, non puntando sul sentimentalismo o la lacrima facile, ma arrivando dritto al punto con scelte coraggiose e mai stucchevoli. Jojo Rabbit ci ricorda gli orrori che sono stati commessi e su come siamo sempre più vicini a rifare gli stessi sbagli. Per questo film come questo sono importanti per noi e per le prossime generazioni.

Un piccolo capolavoro che ci insegna ancora una volta a guardare il mondo con gli occhi di un bambino, con ancora la possibilità di scegliere e di essere lui l’eroe di questo giorno.

Voto: 9/10

Irene

Irene

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