UN ENRICO RINNOVATO
Il Re è un film del 2019 diretto da David Michôd e distribuito da Netflix dopo una proiezione in anteprima al Festival del cinema di Venezia. Trovo curioso sottolineare che il produttore principale del film è nessuno di meno che Brad Pitt che, a quanto pare, ci aveva visto ben lungo credendo in questo progetto.
Il film non ha l’intento di essere storicamente accurato, in quanto ispirato largamente all’Enrico V di William Shakespeare, che per primo si era preso molte libertà storiche nella creazione della sua opera.
Hal è principe del Galles e erede al trono d’Inghilterra, trono a cui lui per primo non è neanche lontanamente interessato. Ma le cose cambiano radicalmente con la morte di Enrico IV; Hal deve prendere in mano le sue responsabilità, deve diventare l’uomo di un popolo frastagliato e in costante guerra a causa delle politiche del suo ormai defunto padre. La minaccia francese, dal lato opposto, non fa che fomentare l’enorme cambiamento a cui il nuovo giovane Re si deve sottoporre.
E se le minacce non arrivassero solo dall’esterno?
CHALAMET MAGISTRALE
Feci lo stesso discorso nella mia prima recensione riguardo Macbeth con Michael Fassbender. Un film di questo stampo, dove il titolo racchiude la forza stessa del suo protagonista ha bisogno di essere interpretato da un attore con la A maiuscola. Un attore in grado di tenere sulle spalle l’intera produzione, regalando la sua faccia a quella che dovrebbe essere un’icona. Un Re.
Proprio per questo motivo ho temuto, inizialmente, che Thimotée non fosse adatto. Troppo morbido, sensibile, espressivo. Per nulla altero e intimidatorio, fisicamente e espressivamente parlando. Ma mi sbagliavo enormemente. E’ proprio la sua sensibilità a renderlo il perfetto Enrico V. Un ragazzino ribelle che da un giorno all’altro si ritrova in mano un regno intero. Deve imparare, deve capire di chi fidarsi, deve decidere quanto benevolo vuole risultare. Vuole farsi temere o farsi amare dal suo popolo? Un gioco di potere sottile che il giovane attore mette in atto con naturalezza disarmante.
Potrete anche rinfacciarmelo in futuro ma secondo il mio modesto parere, Thimotée Chalamet è uno degli attori più promettenti della nostra generazione e se teniamo in conto la sua giovane età non possiamo che aspettarci grandi cose da parte sua.
TECHNITALITIES
Sarò di parte, in quanto amante dei period drama, ma mi sono goduta ogni scena. Non ho mai perso l’attenzione nonostante molte parti della pellicola fossero lente, in attesa della grande battaglia.
Parlando di quest’ultima, cosa posso aggiungere? Spettacolare. Confusa e asfissiante, esattamente come lo era stata la Battaglia dei Bastardi del Trono di Spade. La strategia alla base di essa è geniale e spinge lo spettatore a tifare per gli inglesi dal principio… forse aiutati dal fatto che il dauphin francese sia reso assolutamente insopportabile da un -non così- convincente Robert Pattinson.
Non fraintendetemi, adoro Robert… ma il suo finto accento francese. Troppo, davvero troppo. Una parodia di sé stesso che avrebbe funzionato in qualsiasi altro contesto ma non in un film come questo. Forse lo scopo era quello di renderlo la punchline della pellicola sin dall’inizio, perché altrimenti non si spiega quanto si renda ridicolo per tutta la durata del film.
In compenso ho trovato meravigliosa Lily Rose Depp. Una perfetta sposa e un’intelligentissima donna al fianco di un nuovo Re divorato dalle paranoie e dal sospetto. La chimica così forte da farmi sperare di poter vedere di più delle loro vite a corte.
Quindi, per concludere: il Re è un film molto valido. Non perfetto, forse un po’ troppo lungo per nessun motivo in particolare, ma comunque molto valido. Consiglio la visione a chiunque abbia mai avuto anche un singolo dubbio sulle capacità attoriali di Chalamet così che si possa ricredere una volta per tutte.
Voto: 8/10
Alicia.