Film irlandese del 2016, Handsome Devil è senza dubbio una di quelle cose che va vista almeno una volta nella vita. Semplice, irlandese, delicato, divertente ed è pure su Netflix (è ben nascosto ma comunque presente).
Protagonista della pellicola di John Butler è Fionn O’Shea, che in questi giorni abbiamo rivisto in Normal People – altro esempio di quanto le produzioni irlandesi meritino molto di più di quanto non ottengano. Ma l’attore che ruba la scena per il semplice fatto di respirare è Andrew Scott, la cui sola presenza è un motivo più che valido per vedere questo film. Davvero, Andrew Scott in versione professore di letteratura inglese è davvero qualcosa di cui non sapevamo di avere bisogno ma di cui avevamo davvero bisogno.
Trama:
“You spend your whole life being someone else, who is gonna be you?”
Ned Roche è un sedicenne gay che, nonostante le sue proteste, viene rinchiuso dal padre in una di quelle scuole private – stile Hogwarts – dove il rugby è venerato come una vera e propria religione, venendo anche prima dell’istruzione. Per Ned, che detesta il rugby e passa il suo tempo libro fra vecchi dischi e libri, quella scuola è un vero e proprio inferno. Come se non bastasse, diventa fin dal primo giorno il bersaglio preferito dei suoi compagni che lo investono spesso con offese omofobe.
Tutto però cambia con l’arrivo di Conor, che diventa il nuovo compagno di stanza di Ned. Di Conor, un armadio di ragazzo silenzioso e abbastanza solitario, Ned sa solo che è un bravissimo giocatore di rugby – e questo lo porta subito dal preside a chiedere che Conor venga spostato dalla sua stanza – e che se ne è andato dalla sua vecchia scuola in circostanze misteriose. Sentendosi come un topo in trappola insieme a Conor, che rispecchia esattamente quel tipo di ragazzi dai quali viene preso in giro, Ned costruisce un vero e proprio muro di Berlino con i mobili per separare la loro stanza. Muro che verrà però presto abbattuto, mattone dopo mattone.
La caduta del muro
“Let your voices bounce off the walls!“
Insieme a Conor arriva anche il nuovo professore di
letteratura (Andrew Scott), una sorta di Robin Williams nell’Attimo Fuggente,
quel tipo di professore che tutti avremmo voluto avere alle superiori. Un
professore che cerca di dare alla letteratura la dignità che merita in una
scuola dove il rugby viene prima di tutto.
Con la caduta del muro che li divideva, Ned scopre che Conor è esattamente l’opposto
della persona che credeva essere, e tra i due nasce subito un rapporto di
amicizia e solidarietà reciproca, anche grazie all’intervento del nuovo
professore.
Però che bel film sarebbe senza un po’ di drama? E il drama infatti non manca.
Handsome Devil è la storia di due ragazzi, uno l’opposto dell’altro, che però scoprono di aver molte più cose in comune di quanto credessero. È la storia di come entrambi, passo dopo passo, sono riusciti a diventare amici nonostante il rugby. Perché diciamocelo, il rugby è il male. È la storia di come entrambi sono stati capaci di aiutarsi quando credevano di essere ormai soli.
La forza della semplicità
Sarà forse la musica, sarà forse Andrew Scott, sarà forse l’atmosfera che avvolge tutto il film, ma Handsome Devil è uno di quel film, che nella sua semplicità, riesce alla perfezione nella sua impresa.
Voto: 8.5
Sara