“Non sono i sogni infranti a ferirci, ma quelli che non abbiamo il coraggio di sognare…”
Ci sono serie che semplicemente ti rimangono nel cuore, che ti insegnano a guardarti dentro e ha prendere una decisione per inseguire i propri sogni senza arrendersi mai.
Per me tutto ciò è rappresentato in Glee, la serie di Ryan Murphy uscita ormai dieci anni fa, disponibile da oggi su Netflix. La serie musical di Fox ha rivoluzionato un intero genere e coinvolto milioni di persone, ancora ad oggi non è uscita un’altra serie di questo tipo che sia riuscita ad eguagliare il successo ottenuto da Glee. Che passino 3, 5 o 10 anni non importa, “Don’t stop Believing” eseguita dalle nuove direzioni non smetterà mai di farmi commuovere e cantare a squarciagola.
In poche parole, per chi ancora non l’abbia vista, ecco la trama di Glee:
Will Schuester, professore di spagnolo al liceo McKinley, è pronto a far tornare alla ribalta il vecchio Glee club della scuola. Solo che questa attività non sembra interessare agli altri docenti e al preside. Ma Will non demorde e appende in bacheca una bando iscrizioni, a cui si iscriveranno vari ragazzi, in particolare quelli tra i più emarginati della scuola.
Tra cui Rachel Berry, aspirante cantante parecchio egocentrica, Mercedes Jones, ragazza di colore che aspira a diventare la prossima Beyoncé, Kurt Hummel, esuberante ragazzo gay, appassionato di moda, Artie Abrams, nerd costretto sulla sedia a rotelle e Finn Hudson, ragazzo popolare, quarterback della squadra di football. Questo gruppo così particolare si dimostrerà pieno di talento e voglia di vincere alle regionali. Tanto da riuscire a convincere ad unirci al loro club anche le tre cheerleader Quinn Fabray, Santana Lopez e Brittany Pierce e i giocatori e compagni di squadra di Finn, Noah Puckerman e Mike Chang.
Il Glee Club si dovrà sempre confrontare con la minaccia di Sue Sylvester, allenatrice delle cheerleader della scuola, che farà di tutto per far chiudere il Glee Club per recuperare i fondi destinati al gruppo di teatro per le sue Cheerios.
LA FORZA DELL’ESSERE DIVERSI
Credere in se stessi e nelle proprie capacità, e riuscendo a valorizzare il tuo punto di forza e quell’elemento che ti rende unico è sempre stata la vera essenza di Glee. Non nascondersi ma uscire e urlare al mondo “Ho qualcosa da dimostrare cazzo!”.
Glee è riuscita a trattare nel corso delle stagioni tanti temi importanti e delicati con grande intelligenza e attenzione, come i disturbi alimentari, l’omofobia, il suicidio e il bullismo. Tutto questo raccontato grazie alla musica, ogni canzone e coreografia scelta all’interno delle puntate, non è a caso, ogni singola parola ha un peso e un’importanza anche a livello narrativo.
Glee è stata per i primi 3 anni della sua messa in onda un successo senza eguali, tutti lo amavano e lo guardavano, tanto da spingere i produttori a realizzare concerti live con il cast.
Purtroppo anche le cose belle finiscono…
IL DECLINO DI UNA SERIE
Dopo che è incominciata la quarta stagione, quasi senza rendercene conto si stava assistendo a un disastro totale, sembrava quasi come se Ryan Murphy avesse perso le capacità di scrittura in una sola volta.E purtroppo da lì in avanti è un alternasi di belle puntate, al pari delle prime tre stagioni, a episodi di incomprensibile idiozia e superficialità. Ancora ad oggi non mi capacito di come ciò sia potuto accadere.
Nel corso della quinta stagione, inoltre, è avvenuta una disgrazia che ha colpito tutti nel profondo, la morte di Cory Monteith interprete di Finn, allora compagno anche nella vita di Lea Michele. Questo è stato un avvenimento che ha sconvolto tutta la produzione e le persone a lui vicine.
Nella quinta stagione gli è stato dedicato l’episodio “quarterback” grande omaggio a questo ragazzo che ci ha lasciato troppo presto.
DON’T STOP BELIEVING
Non smettere mai di credere, questo è stato il motto di Glee fin dall’inizio e per quanto ci siano stati degli scivoloni nel mentre lo rimane fino alla fine. Tutti i personaggi ci hanno insegnato a credere sempre in noi stessi e ognuno di loro mi è entrato nel cuore.
Se anche voi volete essere travolti da questo tempesta di emozioni non perdete l’occasione di recuperarla, dopo non farete altro che ascoltare tutte le cover proposte in puntata, io vi avviso, ma non ve ne pentirete.
“L’unica vita degna di essere vissuta è quella che ti fa battere il cuore.”
Irene