I capricci degli uomini
Trama
Vox, scritto da Christina Dalcher, è un romanzo uscito nel 2018.
L’ambientazione è quella di un futuro-distopico che prende vita negli Stati Uniti d’America dove il mondo ormai è governato dai Puri, fanatici religiosi che mischiano Dio al maschilismo e propagandano i “vecchi bei tempi buoni” in cui l’uomo aveva il ruolo del classico Padre Padrone e le donne, beh, le donne (non stupitevi) se ne stavano in cucina a custodire la tranquillità del focolare.
I Puri non si fermano però, come possiamo capire subito ad inizio lettura, solo a rimembrare i tempi passati, decidono, infatti , di emanare nuove leggi.
Molte di queste leggi riguardano le donne e tutto quello che NON possono fare.
Le donne non possono parlare.
Grazie ad un “braccialetto” che sono obbligate ad indossare hanno a disposizione solo 100 parole al giorno, pena scariche elettriche se decidono di farsi una chiacchierata in più.
Le donne non possono lavorare,
scrivere,
non possono avere rapporti prima del matrimonio,
leggere.
Una sintesi efficace sarebbe dire quello che le donne possono fare, invece.
Possono occuparsi della casa, del marito, dei figli.
Jean: un esempio di donna forte
La protagonista del romanzo è Jean McClellan, una oramai ex-dottoressa specializzata in linguistica, sposata con 4 figli. Una di questi è Sonia, la sua figlia più piccola che proprio come la mamma, come tutte le altre bambine, condivide il braccialetto e l’oppressione che ne deriva.
Jean nel corso del romanzo passa da donna indifferente a quello che le succede intorno, noncurante dei primi segnali di disordine che arrivano, sempre troppo impegnata a rimanere con la testa sui libri e a burlarsi di chi invece la testa la alza, ad una donna forte, pronta a tutto pur di rovesciare quel mondo che di umano non ha più nulla.
Il rapporto che Jean ha col figlio Steven è decisamente uno degli aspetti del romanzo che più mi ha turbato perché mostra come la disparità dei sessi, il sentimento di supremazia dell’uomo sulla donna possa raggiungere e devastare tutto, persino l’amore tra madre e figlio.
Un libro su cui riflettere
Nonostante il finale mi abbia lasciato con l’amaro in bocca per quanto lo abbia trovato troppo affrettato, inconcludente e forse anche troppo in stile “happy ending” per un tema del genere, Vox, è stata una lettura devastante.
Mi ha colpito come Christina attraverso l’uso continuo, quasi invadente, del verbo “succedere” , attraverso la voce di Jean ci faccia arrivare forte e chiaro un messaggio ben preciso:
Tutta questa follia non succede per caso, sono gli uomini, gli esseri umani che l’hanno decisa.
Vox ti fa arrabbiare e ti fa riflettere perché in fondo lo scopo dei romanzi distopici è proprio quello di creare scenari assurdi e quasi irreali che ci spingano a riflettere sulla realtà in cui viviamo.
È cosi impossibile ritrovarsi fra qualche anno in una situazione come quella raccontata nel libro?
Pensateci, quante volte sentiamo dire che le donne parlano troppo, quante volte amici, fidanzati, mariti ci dicono di fare silenzio?
La lezione di Vox arriva forte e chiara: protestate, lottate per quello in cui credete, siate attivi e non passivi fin tanto che avrete la voce per farlo.
Voto
8/10
Carmen