Se il 2019 si era chiuso come un anno fortunato per George MacKay, il 2020 sembra invece ormai appartenergli grazie alla pellicola diretta da Justin Kurzel, che vede George MacKay nel ruolo del criminale australiano Ned Kelly, che insieme al fratello Dan diede vita alla Kelly Gang.
Il film, trasposizione cinematografica del romanzo del 2000 La ballata di Ned Kelly scritto da Peter Carey e vincitore del Booker Prize, racconta in maniera decisamente anticonformista la storia di quella personalità decisamente poco conformista che è stato Ned Kelly.
TRUE HISTORY
Come già il titolo specifica, quella che il regista vuole raccontare è la vera storia di Ned Kelly, privando la sua figura di quell’aura mitica e leggendaria che solo personaggi come il suo riescono a conquistarsi. Kurzel si immerge totalmente nell’Australia rurale della seconda metà dell’Ottocento, fornendoci un quadro preciso, e fondamentale, di come e dove Ned Kelly sia nato e cresciuto.
Il regista sceglie la strada più tortuosa, optando per la realtà nuda e cruda, dipingendo Ned Kelly per quello che realmente era. Non una divinità, ma un uomo che si è costruito la propria strada emergendo dalla polvere con la sola forza delle sue braccia.
And while you can fool the others into believing you’re Jesus Christ, I know none of this is the work of God. You’re just a man on his way to be hung. We all are.
Il film riesce perfettamente nel suo obiettivo, basando tutto sulla personalità di Ned e la sua capacità di convincere decine di persone a combattere e a morire per lui e con lui con il solo scopo di ribellarsi agli inglesi e al loro dominio in Australia. Per Ned però si tratta di una faccenda decisamente più personale, in quanto sua madre (interpretata da una straordinaria Essie Davis) era stata arresta dagli inglesi. E rimanendo in linea con la scelta del regista di raccontare la vera storia di Kelly, il film si chiude mostrandoci un uomo impaurito accanto a sua madre che non è ancora pronto a correre incontro alla morte, niente a che vedere con il mito di Ned Kelly
UNA STORIA IN TRE ATTI
Kurzel sceglie di dividere la breve vita di Ned Kelly in tre atti, dalla sua infanzia fino alla morte. Una storia che è lo stesso Ned Kelly a narrare al figlio che non riuscirà mai a vedere, giurando che racconterà solo la verità, verità che sembra essere il filo conduttore di tutto il film. La stessa verità che dovrebbe un attimo vacillare – senza fortunatamente mai farlo – di fronte a una banda di criminali dell’Ottocento in abiti da donna che cercano di conquistarsi la loro redenzione.
UN FILM CHE DEVE ESSERE VISTO
Nonostante una trama incapace di deludere e una regia impeccabile, il film può contare anche su un cast di eccezione. Ad accompagnare un fenomenale George MacKay che più volte vi farà venir voglia di distogliere lo sguardo dallo schermo, troviamo non solo Essie Davis, che è la vera protagonista del film, la persona da cui tutta la storia ha inizio e per cui la storia finisce. Russell Crowe, Charlie Hunnam, Thomasin McKenzie e Nicholas Hoult riescono a conquistarsi il loro pezzo di storia nonostante il poco spazio a loro dedicato. Ma le vere scoperte di questo film sono soprattutto attori che si spera rimarranno sconosciuti ancora per poco come Earl Cave.
True History of the Kelly Gang è un film che difficilmente non lascia a bocca aperta, riuscendo nella sua breve durata a racchiudere la storia di un bambino che è dovuto diventare un uomo troppo in fretta, senza però mai riuscire a perdere per la strada quella genuinità che solo i bambini possono vantare di avere. True History of the Kelly Gang è la storia di una famiglia cresciuta nel nulla fra polvere, violenza e povertà che lotta disperatamente per ottenere il proprio riscatto negatogli fin dal principio.
Voto: 9
Sara