“Noi non siamo niente”
“Noi non siamo niente se non facciamo niente”
Se siamo in tema Oscar non potevo non parlarvi del film vincitore del premio ‘Best Picture’ 2018, con il quale Guillermo del Toro ha rivisitato in modo delicato una dolce storia d’amore impossibile. Un amore che risulta essere il più puro e che, nonostante le diversità, continua a crescere ogni momento di più.
UNA FAVOLA DA OSCAR
In un laboratorio governativo, seguiamo la storia tra una donna muta, addetta alle pulizie, e una creatura marina, portata nell’edificio come cavia per esperimenti. Tra i due nasce subito una profonda connessione. Questo legame che si crea spezza subito ogni barriera comunicativa e nel silenzio, tra sguardi e gesti i due sviluppano un forte affetto l’una per l’altro.
La trama è molto semplice, ma in modo decisamente positivo. A volte, basta poco per creare un capolavoro. Perché sì, questo film è decisamente un diamante che brilla in mezzo a quel mare che è il cinema e di diamanti ce ne sono molto pochi.
Coinvolgendo lo spettatore in una realtà di blu, verde e marrone chiaro, Guillermo del Toro crea un nuovo mondo, un mondo molto più silenzioso e fragile, ma allo stesso tempo che scuote lo spettatore con un rumore costante, che ci invita a non girarci mai dall’altra parte, a non far finta di niente, ma ad agire.
Una musica dolce in sottofondo, inoltre, accompagna l’intero film e segue, come noi, le vicende dei protagonisti con molta passione, senza mai farsi esitante.
L’IDEALE CHE SI REALIZZA
La realtà in cui vivono i due protagonisti, tuttavia, non è una realtà semplice. Non solo risulta essere molto faticosa, ma anche concentrata in un periodo in cui l’odio e la voglia di determinare il proprio potere erano alla base della società americana. Nonostante questo, però, come ogni sogno che si rispetti, è l’amore a trionfare. Il regista mette in scena quindi, un ideale di bellezza, d’amore e di integrazione che raggiunge i massimi livelli, che ci fa comprendere come sia possibile superare quegli ostacoli che ci dividono e imparare a conoscerci per chi siamo e non per come siamo fatti.
In questo modo ‘The Shape Of Water’ diventa una critica alla società, che ancora una volta ha messo l’odio al primo posto e ha lasciato che il potere costruisse un muro tra gli esseri umani. Tuttavia brilla di una luce, che può significare solo una cosa: speranza. Non lascia che tutto vada perduto, ma si percepisce il desiderio di credere ancora nell’umanità, di credere ancora all’amore. Riuscendo così a portare sul grande schermo una di quelle storie che davvero cambiano la tua percezione nei confronti di chi ti sta intorno.
The Shape of Water, in conclusione, non è solo un inno all’amore, ma è un’occasione per riporre le armi e iniziare ad aprire gli occhi e la mente, ma soprattutto ad ascoltare ancora il proprio cuore.
VOTO
9.5/10
Benny