The Politician – seconda stagione

Netlix ci dà finalmente la tanto attesa seconda stagione di The Politician, dopo aver concluso la prima con “il botto”. 
The Politician è l’accattivante progetto di Netflix, diretto da Ryan Murphy. Questa volta non siamo più tra i banchi di scuola, ma davanti ad una platea molto più ampia: gli Stai Uniti d’America.

Come la prima stagione, la serie è caratterizzata da una fredda e distaccata ironia, utilizzata per fare satira politica in modo eccellente. All’apparenza la serie tende ad esaltare le campagne elettorali americane, accentuandone gli aspetti per rappresentarne la grandezza, ma se si legge tra le righe, è l’opposto.
Grazie a The Politician non ci ritroviamo solo davanti a giochi di potere e strategie perfettamente ideate per conquistare il podio, ma ne vengono mostrati i difetti e le debolezze. Con una vena di presa in giro che fa da sfondo e caratterizza con la sua sottigliezza la serie.

TRAMA

Ritroviamo la capacità del protagonista, Payton Hobart, di riuscire ad amalgamare perfettamente il suo desiderio di potere, con l’esigenza di aiutare veramente i suoi elettori. Da una parte l’approfittarsi di situazioni particolari che sono a cuore del pubblico, come la questione del cambiamento climatico, dall’altra l’esigenza reale di voler cambiare le cose.

Come accennavo all’inizio, il campo di gioco in questa nuova stagione è differente. Nella prima stagione vedevamo Payton alle prese con il corpo studentesco, diventandone il presidente. Nella seconda stagione, invece, lo vediamo sfidare una veterana della politica, con l’obiettivo di diventare Senatore dello stato di New York. Non siamo più tra i banchi di scuola, la sfidante non è più l’astuta Astrid Sloan (o almeno, non direttamente!), ma una icona nella politica statunitense. 

RIVER

Per riuscire nel suo obiettivo, Payton si affiderà ai suoi amici, alla sua fidanzata, alla madre Georgina e a colui di cui era innamorato. Infatti River, attraverso la personificazione della sua coscienza, troverà sempre il modo per riportarlo sulla strada giusta, ricordandogli chi è, cosa vuole e il suo essere ambizioso, ma non arrogante. Un aspetto delicato e importante.

L’AMBIZIONE, LA VERA PROTAGONISTA

Anche in questa stagione, l’ambizione, uno dei sentimenti umani più potenti e notevoli, è la vera protagonista. Rappresentata in modo eccellente da entrambi gli aspetti che essa possiede. Da una parte è la spinta che ti stimola, ti infonde sicurezza e ti porta in alto; dall’altra, è l’ossessione che ne deriva se provata senza controllo. Da una parte il desiderio di Payton di realizzare i suoi obiettivi, dimostrando chi è davvero; dall’altra l’ossessione che deriva da questo desiderio di potere. 

The Politician ruota proprio introno a questo: un adolescente ambizioso costantemente in bilico tra sani principi, correttezza e sogni e tra corruzione, lotte di potere e meschinità. La ricerca di un equilibrio in un mondo affatto equilibrato, che porta a rinunciare ad una parte di sé per non farsi schiacciare o sorpassare. La ricerca faticosa di un equilibrio tra il cambiamento e i mezzi necessari per realizzarlo.

CONCLUSIONI

The Politician si riconferma un gioco intellettuale fresco e nuovo, che ti cattura dal primo episodio, con intrecci di trama e vicende più che attuali.
Con una regia eccezionale che ha saputo sfruttare al meglio un cast eccezionale. Inoltre The Politician è accompagnata da una scenografia estremamente curata e piacevole, con particolare attenzione ai dettagli: partendo dai costumi fino alle copertine dei libri sugli scaffali. 

8/10

Cami

Camilla

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