THE KOMINSKY METHOD

L’EMBLEMA DELL’AMICIZIA

Come sapete la stagione dei premi è iniziata con i Golden Globes il 6 Gennaio e tra i vari nominati nella categoria comedy c’era anche ‘Il Metodo Kominsky’, che, ad essere sincera, non avevo mai sentito prima.

Naturalmente, nonostante gli errori durante gli anni, se una serie è nominata c’è un motivo. In questo caso è abbastanza evidente la ragione per cui la serie si è portata a casa ben due Globes.

La storia si concentra sull’amicizia tra due uomini entrambi in un momento particolare della loro vita: uno di loro è un professore di teatro deluso dalla sua vita, l’altro in crisi per la malattia della moglie, senza la quale pensa di non poter vivere. Sarà proprio la morte di quest’ultima ad unirli ancora di più. Come suo ultimo desiderio, infatti, aveva chiesto a Sandy di prendersi cura del marito.

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Durante la prima stagione ci vengono presentati i protagonisti in tutti i loro difetti e le loro vulnerabilità. Quindi, se Norman è un uomo scorbutico, ma in fondo anche molto dolce, Sandy sente la mancanza di una giovinezza ormai perduta, ma ha nel cuore un sentimento puro nei confronti dell’amico, con il quale affronta e vuole affrontare gli anni che ha davanti.

Questa serie è un inno all’amicizia, quella tra due uomini che hanno passato tanti momenti insieme. Due persone con un carattere molto diverso, con personalità in contrasto. Il metodo Kominsky è un inno all’amore, quel tipo di amore che si cerca nelle persone a noi più care nei momenti più bui, in quelle persone su cui, anche se non lo diamo a vedere, possiamo sempre contare.

Il rapporto tra Sandy e Norman è quello che porta avanti la serie, nonostante ci siano altri personaggi con cui interagiscono, loro rimangono la coppia che più commuove e che tocca profondamente nel cuore. Infatti, anche se lo nascondono, sono sempre loro che cercano l’aiuto nell’altro e che dall’altro non viene mai negato.

Un accenno va fatto a Michael Douglas, straordinario nella rappresentazione di un personaggio nel quale molte persone si possono ritrovare. Un’ altra performance mozzafiato quella di Alan Arkin, che riesce a mostrare l’aspetto emotivo del suo personaggio, senza cadere in un’interpretazione sdolcinata.

Questa serie, quindi, mi ha donato molte emozioni, mi ha preso il cuore nei momenti in cui non pensavo avrebbe potuto farlo. L’amicizia, quella vera, porta a questo, porta gioia, emozione, supera dolore e ha tanta, ma tanta pazienza.

VOTO

8+/!0

Benny

"I believe in the power of words"

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