Che tu abbia 10 o 30 anni, in un modo o nell’altro, avrai sentito parlare dei Pokémon, quelle specie di animaletti che si evolvono e lottano tra di loro. Ci sono stati presentati sotto forma di cartone, videogioco e carte, ma adesso, finalmente, abbiamo avuto la tanto aspettata live action!
JURASSIC WORLD 2.0
Sarò sincera, all’inizio pensavo di star riguardando Jurassic World dove esseri umani e non coesistono, e in questo caso, lavorando anche affianco, aiutandosi a vicenda. Ryme City ci viene presentata come la città nella quale è possibile entrare a contatto con i pokémon, lavorare con loro e vederli agire come esseri umani in tutto e per tutto. A voi tutto questo non ricorda Isla Nublar?
A parte questo, il film è tutt’altra storia. Tim si ritrova a dover risolvere il mistero della scomparsa di suo padre, aiutato da Pikachu, il partner di Harry Goodman, che si improvvisa detective. L’avventura dei due si intreccia con quella di Lucy, una giovane reporter sulle tracce di una notizia che li condurrà proprio nel luogo dell’incidente. Ma le sorprese non finiscono qua, infatti Tim, che da tempo aveva abbandonato l’idea di diventare un allenatore di pokémon, è anche l’unico essere umano a riuscire a comprenderli.
UN DETECTIVE TUTTO DA ABBRACCIARE
Se fosse possibile adottare un pokémon probabilmente dopo questo film tutti noi ne vorremmo uno (tranne quelli cattivi, o manipolati, si intende!). Il CGI è stato usato con grande maestria da parte del regista Rob Letterman. Il modo in cui si intreccia con la realtà non fa pesare il fatto che invece buona parte del film sia frutto di effetti speciali. Guardando le emozioni di Pikachu e degli altri pokémon sembra quasi di scorgere un lato umano.
In questo film, ritroviamo il giusto livello di suspense, sorpresa e azione tipico di un film creato soprattutto per emozionare i giovani, ma anche per un viaggio indietro nel tempo per chi è cresciuto con questo cartone animato. La storia reale non viene stravolta, gli elementi chiave vengono mantenuti aggiungendo però quel pizzico di “moderno” che ci permette di affezionarci ai protagonisti e soprattutto a Pikachu.
Gotta catch ‘em all!
Di questo film è soprattutto la diversità del cast a sorprendere, da Justice Smith a Kathryn Newton, per finire con Ryan Reynolds. Ed è proprio quest’ultimo, per me, a portare quella chiave di leggerezza e umorismo di cui il film aveva bisogno. Allontanandosi dall’idea classica di pokémon, detective pikachu è un personaggio nel quale ci si può rivedere, che prova emozioni reali e anche dipendenze (come quella da caffeina).
Piccolo suggerimento: preparatevi perchè vedere pikachu triste fa veramente concorrenza al finale di endgame!