C’è un momento per essere saggi e c’è un momento per essere comprensivi, ma c’è un momento per essere forti.
La storia di Mary Stuart mi ha sempre affascinato. Mi ha sempre anche fatto innervosire, questo sì. Non pensiamo a me, però, concentriamoci sul film che racconta le vicissitudini di una delle regine più importanti della storia.
Mary, vedova, ritorna in Scozia per sedere sul suo trono, dopo aver passato quasi l’intera vita in Francia. Suo marito, il re di Francia, infatti, è ormai morto e tutti si aspettano dalla regina che si risposi al più presto. Mentre ha a che vedere con drammi di corte, soprattutto dovuti agli uomini del suo consiglio, che non la ritengono abbastanza capace di governare, Mary mantiene una corrispondenza con sua cugina Elizabeth. È proprio quest’ultima, quindi, a proporle di sposare un Lord inglese, che potrebbe portare le due ad un compromesso.
Purtroppo sappiamo tutti bene che questo non accadrà!
Il film racchiude i momenti salienti della vita di Mary e, in parte, anche di Elizabeth, senza velocizzare i tempi. Anzi, ci sono addirittura molti tagli su scene, che ai fini della trama non servono a molto. Detto questo però, Mary Queen of Scots ha dalla sua parte attrici fenomenali. Specialmente Saoirse Ronan, già bravissima in Lady Bird, questa volta è riuscita a risaltare sull’altrettanto talentuosa Margot Robbie. Impresa alquanto ardua vista la precisione attoriale di quest’ultima.
Particolarmente poetica la scena dell’incontro tra Mary e Elizabeth, che sembra non essere mai avvenuto storicamente. Ci sta, ragazzi, ma non possiamo mentire dicendo che l’intera costruzione di quel momento non fosse perfettamente strutturata. Solo la sceneggiatura mi ha fatto venire la pelle d’oca e per questo devo dare sempre il merito alla Ronan.
Se mi porterai alla morte, ricorda che avrai ucciso tua sorella, ricorda che avrai ucciso la tua regina.
Bellissima fotografia, ambientazioni MOZZAFIATO e una buonissima regia per Mary Queen of Scots rendono impossibile definire il film del tutto negativo, almeno per me.
Per quanto riguarda il discorso della ‘vulnerabilità’ di Elizabeth, dipinta solitamente come una regina fredda e senza cuore, l’ho trovata molto commuovente, come d’altronde è anche la performance della Robbie. Ben in contrasto i due personaggi principali, quasi sembra di vedere la storia svolgersi davanti ai tuoi occhi. Il rapporto tra Mary, forte, impulsiva, bella e senza timori (tutti pregi che in un certo senso porteranno alla sua rovina) e Elizabeth, più vulnerabile,in parte invidiosa, ma molto determinata, viene romanzato ad una sorta di sorellanza. Cosa che ho trovato molto azzeccata. Principalmente per ragioni cinematografiche, ma comunque è il loro rapporto che è riuscito a donare al film un aspetto più dolce e ha aggiunto molta energia, soprattutto alla fine.
D’altronde il cinema è bello proprio perché ognuno ha un’opinione diversa su diversi aspetti. Soprattutto, però, perché ogni scena crea reazioni differenti in ognuno di noi. Mary Queen of Scots non sarà forse la rivelazione dell’anno, ma è sicuramente degno di apprezzamento.
P.S. Ammetto di aver studiato la storia dei Tudors e degli Stuarts, ma ammetto anche di aver visto Reign, quindi niente poteva essere peggio!
VOTO
7.5 / 10
Benny