Maleficent- Signora del male

Il 17 ottobre, a 5 anni di distanza dal primo, è uscito “Maleficent 2- Signora del male”, in cui ritroviamo Angelina Jolie ed Elle Fanning nei panni di Malefica e di Aurora (si proprio lei, la “Bella addormentata nel bosco”), sempre dirette da Joachim Ronning.

La trama

Il film inizia con il principe Filippo che fa la proposta di matrimonio ad Aurora, che ora è regina della brughiera, titolo datole proprio da Malefica, la sua fata madrina che, nonostante le sue diverse intenzioni iniziali, ha cresciuto la ragazza quasi come una figlia. Dopo la proposta arriva per i ragazzi la parte più difficile: comunicare alle rispettive famiglie la lieta notizia e se Malefica non la prende per niente bene, anche peggiore sarà la reazione della regina Ingrith, madre di Filippo (interpretata da una magnifica Michelle Pfeiffer), la quale non detesta solo Malefica, ma tutte le creature magiche che vivono nella brughiera.

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Dopo una cena che non finirà bene poiché qualcuno lancerà un sortilegio al re, le guardie della regina tentano di uccidere Malefica, ritenuta responsabile a causa dei suoi poteri e per poco non ci riescono, se non fosse per un misterioso personaggio che la salva e che si scoprirà essere uno dei pochi superstiti della specie di Malefica, i quali, dopo essere stati massacrati dagli uomini (sono fate e pertanto vulnerabili al ferro) si sono nascosti nel luogo che le ha originate e in cui si trovano i resti della fenice, la creatura che li ha generati e di cui Malefica è discendente diretta.

Nel frattempo a palazzo Ingrith cerca in tutti i modi di costringere Aurora, preoccupata per la sua fata madrina, ad abbandonare i suoi modi da regina della brughiera e ad adattarsi alle rigide regole della corte, nella quale non si fa altro che parlare alle sue spalle, il tutto in attesa delle nozze che si celebreranno pochi giorni dopo. La situazione va avanti finché Aurora non scopre il “laboratorio” in cui una fata a cui hanno strappato le ali fa esperimenti su altri esseri magici e dov’è custodito un oggetto alquanto particolare: l’arcolaio che aveva scatenato la maledizione del sonno di Aurora, che è stato usato dalla regina Ingrith per addormentare il re e far credere a tutti che fosse colpa di un sortilegio lanciato da Malefica.

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Quest’ultima, intanto, si trova a metà da due delle fate che vivono nascoste: uno di loro, quello che l’ha salvata, sostiene che, grazie al suo aiuto, potrebbero finalmente raggiungere un accordo con gli umani, riacquistando così la libertà mentre l’altro è dell’idea che l’unico modo per tornare ad essere liberi sia la guerra; mentre Malefica, che ha amato davvero Aurora, la quale, decidendo di restare con il principe invece che andarsene con lei la sera della fatidica cena, le ha spezzato il cuore, cerca di capire quale sia la soluzione migliore, gli uomini della regina stanno raccogliendo i fiori di tomba, che crescono appunto sulle tombe delle fate e dai quali si può ricavare un estratto dannoso per esse, in modo da creare una nuova arma contro il popolo della brughiera, che nel frattempo è stato invitato al matrimonio di Aurora e del principe.

La situazione nel nascondiglio delle fate sembra ferma finché la fata che aveva salvato Malefica e che si era dichiarato apertamente contro la guerra con gli umani non viene uccisa proprio da quest’ultimi: a questo punto la guerra diventa l’unica opzione ed il giorno prescelto per l’attacco è proprio quello del matrimonio; ovviamente la proposta di Ingrith di invitare tutte le creature magiche della brughiera non è casuale: intende rinchiuderle nella cappella dove dovrebbe celebrarsi il matrimonio per massacrarle, piano che funziona finché una delle fatine che avevano cresciuto Aurora, Serenella, decide di sacrificarsi e riesce così a fermare il massacro.

Nel frattempo avviene il tanto atteso scontro tra Malefica e Ingrith e la prima si sacrifica per salvare Aurora, che considera sua figlia; un colpo di scena decisamente inaspettato così come lo è quello che segue: Malefica, proprio come la fenice da cui discende, risorge dalle sue ceneri e a questo punto per Ingrith non c’è più scampo, ma non preoccupatevi, non verrà uccisa, bensì trasformata in una capra.

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Alla fine Malefica spezza per sempre l’incantesimo del fuso, risvegliando il re e accompagnerà Aurora all’altare, partecipando così all’unione tra i due regni, un’ unione pacifica, proprio come desiderava il suo salvatore. E così, finalmente possiamo dirlo, vissero tutti per sempre felici e contenti…

Personalmente avevo amato il primo film, “Maleficent” e devo dire che il secondo ne è stato all’altezza: oltre alla grande accuratezza a livello tecnico, che in questo genere di film fa la differenza molto più che in altri, i temi trattati sono davvero tanti e interessanti.

Una buona azione non cancella le cattive

Nel primo film assistevamo ad un finale diverso da quello che ci avevano mostrato il cartone Disney e la fiaba di Perrault: per risvegliare Aurora dal suo sonno serviva il bacio del vero amore, che però non era il principe Filippo, bensì quello di Malefica che, volente o nolente, amava la ragazza come se fosse sua figlia ed il messaggio dietro ciò era che non esiste un solo tipo di amore, l’amore romantico appunto, bensì tanti e diversi tipi di , compreso quello materno, che non è necessariamente legato alla maternità biologica, ma non per questo è meno potente.

Purtroppo all’inizio del secondo film scopriamo nessuno ricorda, o forse sarebbe più corretto dire che a nessuno interessa che sia stato l’amore di Malefica a salvare Aurora poiché nessuno riesce a dimenticare che è stata proprio lei a maledire la ragazza quando era ancora una bambina: a nessuno interessa che lei abbia fatto ammenda poiché per tutti lei è e sarà sempre la cattiva.

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L’odio razziale

Una tematica decisamente attuale è quella dell’odio razziale che c’è tra fate e uomini, i quali hanno come unico desiderio annientarsi a vicenda attraverso la guerra: nonostante alcuni propongano di parlare in modo da raggiungere una convivenza pacifica, la maggioranza da entrambe le parti non è interessata perché massacrare è molto più facile che parlare e raggiungere un compromesso. L’odio e la violenza schiacciano la parola, ma ciò non fa altro che portare ancora più dolore e distruzione da entrambe le parti, che potranno vivere in pace solo dopo aver chiarito e quindi dopo aver parlato. Un messaggio davvero attuale in un mondo in cui alla parola molto spesso si preferisce la violenza.

I buoni non sono sempre buoni e la stessa cosa vale per i cattivi

Ingrith e Malefica sono due personaggi estremamente complessi che vanno contro il classico stereotipo di “strega cattiva e regina/madre buona”: alla fine, nonostante abbia fatto diverse cose malvagie nel suo passato, Malefica sceglie la strada del bene e farebbe di tutto per salvare Aurora ed evitare una guerra, ma lo stesso non si può dire di Ingrith, che se la prima volta che la vediamo ci sembra una madre decisamente fredda e scontenta, alla fine rivela il mostro che è in realtà, solo che, a differenza di Malefica, lei non ha le corna… o almeno non le ha fino alle ultime scene.

Un cast femminile incredibile

Il livello di recitazione in questo film è davvero altissimo ed il cast (soprattutto quello femminile) ne è la prova: Angelina Jolie è letteralmente mozzafiato nell’interpretare Malefica, personaggio che credo la rispecchi molto poiché anche lei, soprattutto in passato, si è sempre comportata da “cattiva ragazza” senza esserlo davvero. Molto molto molto brava Elle Fanning, che si sta piano piano conquistando un posto nell’olimpo delle grandi attrici e che interpreta Aurora alla perfezione: dolce, ma decisa, delicata, ma forte, femminile, ma che non ha paura a prendere in mano la situazione e a far capire agli altri chi comanda. Una vera e propria ispirazione.

E poi c’è lei, Michelle Pfeiffer, la new entry del cast che ha incantato tutti non tanto con la sua bellezza mozzafiato (anche se quella è innegabile), ma anche con la sua classe e la sua gelida eleganza, regalandoci un interpretazione complessa e diversa da quella della solita regina, più simile a quella della matrigna. Solo che, in questo caso, la matrigna è Malefica, che però ama Aurora più di ogni altra cosa mentre lei, la madre biologica del principe Filippo, non prova per lui un amore del genere. Un’inversione di ruoli davvero ben riuscita.

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In generale, “Maleficent- Signora del male” è un ottimo film, adatto sì ai bambini, ma anche (e forse di più) agli adulti perché sì, ci fa sognare, ma anche riflettere. Ed è proprio di riflessione che abbiamo bisogno in questo momento.

-Anna

Anna

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