A 28 anni, senza un lavoro e in costante lotta con autolesionismo, depressione e disturbi alimentari, Kabi Nagata prende una decisione: rivolgersi a un’agenzia di escort per avere la sua prima esperienza sessuale. Ed è proprio di questa sua esperienza che racconta il manga “La mia prima volta. My lesbian experience with loneliness”.
La vita dell’autrice non è stata facile: una volta finito il liceo si rende conto che l’università non fa per lei e decide di lasciarla dopo qualche mese, iniziando a lavorare nel tentativo di capire che cosa fare della sua vita.
La sua salute mentale va sempre peggiorando e la lotta contro i disturbi alimentari, ai quali si aggiungeranno la depressione e l’autolesionismo, la porterà a essere ricoverata e successivamente a tornare a casa dei suoi genitori. Senza un lavoro e senza apparenti prospettive future, la giovane donna passerà il suo tempo cercando un lavoro che sembra impossibile da trovare e tentando di trovare una motivazione per alzarsi dal letto la mattina, compito ancora più estenuante della ricerca di un lavoro. Tuttavia, sarà proprio a uno dei molto colloqui di lavoro che le verrà fatta la domanda che più teme: “che cosa vuole fare davvero?”, alla quale risponderà, quasi inconsapevolmente, di voler scrivere manga.
A questo punto, dopo molti tentativi e fallimenti, inizierà a provarci davvero, ma anche in questo campo sembra destinata a fallire; fino a quando non prenderà la decisione che cambierà la sua vita: contattare un sito di escort per avere la sua “prima volta“.
Dietro questa scelta che molti potrebbero trovare discutibile si nascondono diverse motivazioni: quella che la giovane Kabi usa per giustificare a sé stessa la sua decisione (fare un’esperienza diversa per poi raccontarla nelle sue opere) e tutti i veri motivi che la portano a rivolgersi a quest’agenzia. In quel momento realizza che o prenoterà un incontro con una escort o non sarà mai in grado di staccarsi dai suoi genitori e dalle aspettative che ripongono su di lei e, consapevole che se non lo farà in quel momento non lo farà mai più, prenota l’incontro. Ed è così che, dopo aver chiesto i soldi alla madre perché lei non ne ha, si reca in un love hotel e vive la sua prima esperienza sessuale.
Non sarà quello che si aspettava, sarà diverso e l’ansia non le permetterà di godersi in momento, ma quella decisione cambierà la sua vita e la riporterà a vivere per davvero.
Successivamente ritroverà le forze per impegnarsi e inizierà a pubblicare la sua storia su una piattaforma per autori emergenti, trasformando il desiderio di scrivere un manga in realtà e iniziando a guadagnare. Questo non sancirà la fine dei suoi problemi, ma le darà la forza per continuare a provarci, permettendole di liberarsi delle aspettative che la sua famiglia aveva su di lei.
La storia di Kabi Nagata è molto forte e la sua decisione può essere criticabile, ma il manga non parla di rapporti sessuali e neanche di venire a patti con il proprio orientamento (l’autrice, infatti, come si deduce dal titolo, è lesbica), bensì di venire a patti con una società che ripone sulle persone aspettative che non sempre sono adatte a loro. La sua è una storia di lotta contro una malattia e della ricerca della forza per staccarsi dalle aspettative messe su di noi per trovare la propria strada, anche se non è quella più tradizionale o conforme alla massa. Tutto questo raccontato con un tono che non rende la lettura pesante, ma al tempo stesso non banalizza gli argomenti trattati. Un manga da recuperare assolutamente.