No matter what I do, I don’t feel anything.
Dopo una prima stagione sorprendente, era difficile mantenere gli standard alti a cui una recitazione eccezionale, una dinamica perfetta ci avevano abituato. Nella sua seconda stagione l’equilibrio delle protagoniste è cambiato, modificando anche l’atmosfera e la relazione che le due si ritrovano ad avere. Questo porta la serie ad una grande svolta nel complesso della narrazione, che, tuttavia, non delude, rendendo lo spettatore ancora più partecipe della storia rispetto a quanto lo era nella prima stagione.
VILLANELLE
Il punto forte di questa stagione è sicuramente l’oggetto di ossessione della nostra protagonista: Villanelle. Da una vita pressoché banale, Eve si ritrova coinvolta in una missione segreta del governo britannico, che naturalmente l’aiuterà a scoprire la sua vera natura. Infatti, questo suo lato coraggioso non l’abbandona neanche nella seconda stagione, anzi. Questa volta è più determinata, è più sicura e fa sentire la sua voce, anche a costo di andare contro quello che prima credeva giusto. Nonostante ciò, appunto, sembra che quello che davvero spinge Eve ad essere audace è proprio la sua testardaggine nel trovare Villanelle.
Quest’ultima è un po’ l’anima che scalda la serie tv. Sicuramente è la star che se non in prima fila, spinge da parte la protagonista per porsi davanti a lei, lasciandole comunque il giusto spazio. Villanelle è Killing Eve e gli spettatori, come Eve, non riescono ad avere pace fino alla fine. E, a dirla tutta, neanche dopo.
SPIES AND JOKES
In tutto questo contesto, tra ossessioni, omicidi, thriller, casi irrisolti e nuovi personaggi, Killing Eve 2 sembra una storia a sé stante, che procede su un suo filo, senza affidarsi troppo alla linea della prima stagione, ma riscoprendone aspetti che sembravano nascosti o impossibili da decifrare.
Insomma, in fondo è uno spy thriller. Quindi tutto quello che vediamo ci dovrebbe incuriosire, far seguire la storia passo dopo passo. Da questo punto di vista Killing Eve è impeccabile. Così come nella stagione precedente, la combinazione perfetta di thriller, comedy e drama, rende la serie non solo piacevole da guardare, ma anche molto coinvolgente e decisamente di alta qualità
ATTRICI MAGISTRALI
Sandra Oh sempre eccezionale nell’interessante ruolo di Eve, che in queste puntate in particolare, ci permette di scoprire altri aspetti del personaggio, poco esplorati nelle prime. Al suo fianco una Jodie Comer più brillante che mai, in un ruolo che non solo la fa splendere, ma che la valorizza come attrice e come interprete. Insieme, poi, riescono a creare la perfetta, anzi l’imperfetta sintonia che esiste tra le due protagoniste, rendendo questa seconda stagione migliore della prima, lasciandoci sperare per una terza.
Tra colpi di scena e battute indimenticabili, Killing Eve raggiunge sicuramente la top 3 delle mie serie preferite di quest’anno.
Che dire, adoro gli spy thriller.
VOTO
9 / 10