Nel corso della storia più volte Hollywood, capitale dell’industria cinematografica Americana (e per certi versi mondiale) ha prodotto film in cui parlava di se stessa. Tuttavia, se i primi film erano carichi di speranze verso il successo in questa grande industria che non fabbricava oggetti, ma sogni ad occhi aperti, in anni più recenti sono venuti alla luce lungometraggi critici verso questa azienda che mostra solo la superficie, nascondendo tutti gli orrori che ne stanno al di sotto.
-Ave Cesare!
Ambientato nella Hollywood degli anni ‘50, il film dei Fratelli Cohen ci mostra la finzione che si nasconde dietro la magia dei film: un mondo di sfondi di legno, scandali e attori dipendenti dalle cose più assurde. Un mondo in cui una gravidanza fuori da un matrimonio è uno scandalo che, se scoperto, rovinerebbe non solo la vita dell’attrice incinta, ma anche dello staff dietro di lei, che finirebbe per essere una vittima del suo declino. E poi la grande svolta per tutti: girare un film su Gesù, con un grande divo nei panni di un centurione romano. Peccato che quando quest’ultimo verrà rapito dai comunisti, la situazione si complicherà…
Una Hollywood, quella dei fratelli Cohen, che non ricorda per niente un sogno, anzi è più simile ad un’azienda che crea un prodotto perché, in fondo, il cinema è proprio questo: una grande azienda che produce sogni per poi venderli nelle sale cinematografiche (e non solo).
-L’eccezione alla regola
Una giovane ragazza (interpretata da una fantastica Lily Collins) ottiene un ruolo abbastanza importante in un film di Hollywood: sembra che il Sogno Americano abbia scelto lei, ma non appena arriverà a Los Angeles le cose cambieranno. La Hollywood che si troverà davanti la giovane Marla è molto diversa da quella che lei immaginava: tutti cercano di sfruttarla per fare soldi e arricchirsi e scoprirà che l’unica cosa che conta davvero è avere le conoscenze giuste. Senza queste non avrai mai nessuna speranza.
-La la land
La Hollywood di Damien Chazelle è a dir poco spietata: non importa quante volte ci provi o quanto impegno ci metti, non conta nulla la passione che ti spinge a riprovarci o le tue capacità. Non conta il talento nella spietata Los Angeles, dove i sogni diventano sempre più irraggiungibili, dove l’unica cosa che serve è incontrare le persone giuste, quel “Someone in the crowd” che potrà cambiare la tua vita. Il successo, in “La la land” è legato alla perseveranza e alla forza di non arrendersi all’ennesimo “no” perché alla fine arriva. Ma Hollywood richiede sacrifici e spesso amore e carriera non possono coesistere.
-C’era una volta a… Hollywood
Molto diversa dalle rappresentazione precedenti è la Hollywood di Quentin Tarantino: innanzitutto non è un luogo che non vuole includere persone nuove, bensì un posto in cui basta un film sbagliato per perdere tutto, proprio come succede a Rick Dalton (interpretato da un magnifico Leonardo DiCaprio), la cui carriera sembra perduta per sempre. Una Hollywood in cui il nuovo è molto più attraente del vecchio, in cui conta il futuro e non il passato, ma anche un posto fatto non tanto di fama quanto di attori secondari, stunt man e costumisti, tutte quelle figure che solitamente non vediamo (o non riconosciamo) sul grande schermo, un vero e proprio omaggio al mondo del cinema tanto amato dal regista. Eppure questo mondo che “costruisce sogni” nasconde un lato a dir poco oscuro: siamo negli anni ‘60 e proprio nei resti di quello che una volta era un set cinematografico si è stabilita una comunità di hyppie alquanto inquietante: la Manson family.
In conclusione
In sostanza, negli ultimi anni l’immagine di Hollywood raccontata dal cinema non potrebbe essere più lontano da quello di fabbrica dei sogni. Ma non bisogna mai dimenticare una cosa: tutti questi film sì criticano la grande industria di produzione cinematografica, eppure è stata proprio lei a produrli. Pertanto, per quanto realistica e crudele sia l’immagine che riflettono, è comunque romanzata poiché Hollywood non vorrebbe mai che tutti i segreti che nasconde venissero riportati sul grande schermo e per tanto sì accetta di raccontarsi includendo anche le parti più negative, ma in modo sempre romanzato. Alla fine, in questi film, finirà tutto per il meglio.