Si è da poco conclusa la 70esima edizione del Festival del Cinema di Berlino: l’Italia porta a casa due ambiti premi.
Si è da poco conclusa la 70esima edizione del Festival del Cinema di Berlino, svolta dal 20 febbraio al 1° marzo 2020.
La giuria internazionale, presieduta dal famoso attore britannico Jeremy Irons, ha assegnato i seguenti premi:
- Orso d’Oro – Miglior Film: “Sheytan Vojud Nadarad” (There is no evil) di Mohammad Rasoulof;
- Orso d’Argento – Gran Premio della Giuria: “Never Rarely Sometimes Always” di Eliza Hittman;
- Orso d’Argento – Miglior Regia: Hong Sang-soo per “The Woman Who Ran”;
- Orso d’Argento – Miglior Attrice: Paula Beer in “Undine”;
- Orso d’Argento – Miglior Attore: Elio Germano in “Volevo nascondermi”;
- Orso d’Argento – Miglior Sceneggiatura: Damiano e Fabio D’Innocenzo per “Favolacce”;
- Orso d’Argento – Miglior Contributo artistico: Jurgen Jurges per la fotografia di “DAU. Natasha”;
- Orso d’Argento Premio speciale 70esima edizione Berlinale: “Delete History” di Benoît Delépine e Gustave Kerven.
I premi onorari sono andati all’attrice inglese Helen Mirren, che ha ricevuto l’Orso d’Oro alla Carriera e alla regista tedesca Ulrike Ottinger, che ha ricevuto la Berlinale Kamera, un premio che si assegna a professionisti del mondo del cinema, che negli anni hanno portato un importante contributo alla rassegna.
L’Italia fa un’ottima figura in questa edizione del Festival, perché due sono gli importanti premi vinti: miglior attore e miglior sceneggiatura.
Il camaleontico e talentuoso attore romano Elio Germano da sempre ci ha abituati a performance che gli hanno permesso di vincere diversi Globi d’Oro e David di Donatello ed ora alla sua lunga lista di premi può aggiungere anche l’Orso d’Argento di Berlino.
La statuetta gli è stata conferita per la sua incredibile interpretazione del pittore e scultore italiano Antonio Ligabue, nel film “Volevo nascondermi”, diretto dal regista Giorgio Diritti; il film, in uscita mercoledì 4 marzo, narra la vita di uno dei protagonisti dell’arte internazionale, dalla vita segnata da drammi psicofisici e povertà e l’attore Elio Germano lo rappresenta attraverso un’intensa e mimetica interpretazione, che sicuramente renderà il film un’opera coinvolgente ed emozionante.
Per il premio alla Migliore sceneggiatura, vincitori i fratelli D’Innocenzo per il film “Favolacce”, un film drammatico che racconta i rapporti all’interno di una comunità di famiglie in un quartiere alla periferia di Roma. I registi romani tornano dopo il primo lungometraggio “La terra dell’abbastanza”, che ha ricevuto numerosi premi e candidature, nazionali ed internazionali e dopo la collaborazione con il regista Matteo Garrone, per la sceneggiatura del film “Dogman”.
Premiato, quindi, il cinema italiano giovane, capace e con tanto da raccontare, che sia la speranza per un importante rilancio artistico del nostro paese.
Simona De Bartolomeo