DOV’È IL MIO CORPO?

Dov’è il mio corpo? (J’ai perdu mon corps) è un film d’animazione francese del 2019 diretto da Jérémy Clapin, presentato in anteprima alla 72ª edizione del Festival di Cannes e distribuito a livello internazionale da Netflix.

That it must be peaceful to be cut off from the world like that. To see nothing… hear nothing…

Ho Perso Il Mio Corpo

Protagonista della pellicola, basata sul romanzo Happy Hand di Guillaume Laurant (che collaborò come sceneggiatore a quel piccolo capolavoro che fu Il Favoloso Mondo di Amélie) è una mano fuggita da un ospedale parigino per ricongiungersi con il suo proprietario. Il film è uno splendido alternarsi tra il viaggio della mano fra i tetti e i luoghi dimenticati della capitale francese e  la vita di Naoufel, un ragazzo di origine magrebina costretto a trasferirsi in Francia a cui appartiene la mano.

Una Storia Universale

Obiettivo della pellicola non è sicuramente la denuncia sociale, eppure, piuttosto abilmente, Clapin riesce a dare un quadro completo della Francia odierna con tutte le sue complicazioni senza mai dimenticarsi della vera protagonista. Naufel, cresciuto con il sogno di diventare un astronauta o un pianista, si ritrova catapultato in un paese sconosciuto che lo obbliga ad abbandonare i suoi sogni per sempre. Il massimo a cui Naufel riesce ad aspirare, dimenticandosi delle stelle e della musica (e di conseguenza della sua famiglia), è lavorare come fattorino per una pizzeria che punta tutto sulla velocità e l’efficienza dei suoi corrieri. E Naufel non possiede nessuna di queste due qualità.

È però proprio grazie al fatto di non essere il migliore dei fattorini che Naufel conosce Gabrielle, l’unica persona che sarà in grado di fargli dimenticare la mediocrità del suo mondo e una ferita che non sembra aver la minima intenzione di ricucirsi.

We think that we can, but we can’t. It’s an illusion. Unless we do… Something completely unpredictable and irrational. It’s the only way to conjure the spell for good.

La bellezza disarmante della semplicità

Dov’è il mio corpo? è speciale e colpisce lo spettatore come solo poche pellicole del suo genere sono state in grado di fare, proprio grazie alla sua semplicità. La trama è semplice, i disegni sono semplici, i personaggi sono delle semplici persone che cercano di trovare il loro posto nel mondo nella maniera più semplice possibile: ricordandosi di essere vivi. La bellezza disarmante di questo film si nasconde proprio nella sua semplicità.

Tutti gli 80 minuti del film girano intorno alla semplicità permettendo alla mano di essere considerata come un essere umano. E forse, nella sua semplicità leggermente macabra, è la mano il personaggio più puramente umano del film. I suoi gesti, i suoi movimenti, il suo modo di approcciarsi a ciò che la circonda la rendono incredibilmente umana. Ma è soprattutto quella disperata ricerca del suo corpo, quel disperato bisogno di tornare a sentirsi completi, a renderla un semplice quanto perfetto essere umano.

Una Storia d’Amore

Filo conduttore del film è l’amore, un altro semplice sentimento così potente da legare persone in maniera indissolubile. È la storia d’amore tra una parte e il suo totale mancante. È la storia d’amore  tra Naufel e Gabrielle, due individui così simili fra di loro da non avere nemmeno bisogno di parole per capirsi. Il film, reso ancora più speciale da una colonna sonora straordinaria che si commenta da sola, è una dichiarazione d’amore che non ha bisogno di fare rumore per essere assordante, trasformando una storia a tratti abbastanza macabra in qualcosa di spettacolare che merita assolutamente di essere visto. Un film che non ha caso si è guadagnato una candidatura agli Oscar come miglior film d’animazione.

Voto: 8.5

Sara  

Sara

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