Trama in brevissimo
Come potevo non iniziare questa rubrica con una serie che ha come protagonista la donna trash per eccellenza, Barbara d’Urso?
La dottoressa Giò è ritornata col botto sui grandi schermi ieri sera dopo anni di assenza con un nuovo obiettivo: quello di aprire, all’interno dell’ospedale, un centro per le donne vittime di violenza.
Forte, tenace e temeraria Giorgia Basile ritorna a lavorare come ginecologa dopo un periodo di sospensione durato due anni, a causa dell’ accusa di calunnia da parte del professor Sergio Monti, il quale sosteneva che la nostra cara dottoressa Giò lo avesse, ingiustamente, incolpato del suicidio della moglie arrivata allo sfinimento dopo un interminabile periodo di abusi e violenze.
Il clima in cui Giò ritorna a lavorare non è proprio dei migliori insomma, e infatti l’episodio a cui assisteremo sarà pieno di colpi di scena.
Una carrellata di trashiume
Si parte subito con una scena fantastica, la scena madre dell’intero episodio che vorrei sinceramente vedere nominata il 22 gennaio all ’Oscar.
Giò investita da una macchina che sbuca dal nulla mentre l’amica Sandra assiste stupefatta e immobile alla scena. Poi tutto esplode.
Sandra prende un’incosciente Giorgia tra le sue braccia, e distrutta dal dolore, inizia al gridare al nulla cosmico di chiamare un ambulanza.
Ora, apparentemente nella scena le uniche presenti sono loro due perciò mi sono chiesta :
A chi sta urlando? Perché perde tempo ad urlare agli atomi di polvere invece di chiamare lei stessa un ambulanza?
Insomma, un connubio di pathos concentrato in due minuti.
OSCAR SUBITO.
Giusto il tempo di riprendersi dallo shock e la scritta 4 mesi prima ci riporta indietro nel tempo.
Siamo in tribunale e dopo uno sguardo infuocato indirizzato a Sergio Monti , che ricalca le abilità espressive della d’Urso scoperte a Pomeriggio Cinque
e c’entra in pieno la frase “se gli sguardi potessero uccidere” ,
Giorgia vince la causa e può tornare a lavorare non prima però di insegnarci subito la vita asfaltando Monti con una frase poetica del tipo:
“Ho solamente vinto una battaglia, la guerra deve ancora venire”
Ovviamente il tasso di tranquillità in questa serie è circa del 2% e la dottoressa si ritrova a far partorire una donna insieme al compagno pazzo e squilibrato che punta loro una pistola addosso.
La situazione sembra tragica, il tasso di mortalità si sta alzando, tutto sembra perduto fino a che la donna PALESEMENTE provata dal parto, esausta, quasi morente sul lettino, con uno scatto felino che nemmeno Bolt nei suoi anni di gioventù, ruba la pistola e spara al compagno.
impersonificazione del senso logico e della realtà alla reazione di questa scena, olio su tela 13 gennaio 2019
MA tutto è bene quel finisce bene e l’episodio continua fino ad arrivare al momento che tutti stavamo aspettando ovvero l’incontro tra Giò e il primario Zampelli. Ovviamente lei lo odia e lui odia lei ma sappiamo già tutti che questa storia finirà con un bell’inciucio.
If you know what i mean
Andiamo poi avanti con dei siparietti idioti degli specializzandi Inutili di cui non ricordo nemmeno il nome.
Questi tizi non fanno altro che passare la giornata al bar sprecando soldi e tempo BOH.
Mi bastano due scene comunque per capire che ci sarà un inciucione tra Giacomo, quello figo inquietante ma depresso perché abbandonato da piccolo, e quella col pigiama di Minnie che ancora non ho capito cosa fa ma va in giro con i cerchietti stile Blair Waldorf… MEH
Tra inciuci, omicidi in sala parto sventati, ragazzine sedicenni che picchiano le compagne e le minacciano con frasi velate del tipo “Se apri bocca ti ammazziamo” l’episodio è volato tenendomi incollata allo schermo dall’inizio alla fine.
Attendo con ansia il prossimo e ovviamente è chiaro a tutti che ci sono tutte le premesse per considerarla la rivelazione trash di questo gennaio.
Davanti a questa magnificenza non posso far altro che ritrovarmi cosi
Bacioni smack
A domenica prossima, Carmen