Mentre si trovava nella campagna inglese, lo scrittore Neil Gaiman raccontava storie della buonanotte non molto convenzionali alle sue figlie. Una di queste racconta di una bambina di nome “Coraline”, che si ritrova a vivere un’avventura a dir poco spaventosa e che, alla fine, è diventata un libro, da cui è stato poi tratto un film.
Trama
La piccola Coraline Jones si è appena trasferita, assieme ai suoi genitori, in una casa in campagna e trascorre la maggior parte delle giornate di fine estate ad esplorare i dintorni. Tuttavia un giorno la pioggia la costringe in casa e, presa dalla noia, Coraline decide di seguire il consiglio del padre e contare tutte le porte della casa; tutto sembra andare bene, finché non s’imbatte in una misteriosa porta che, apparentemente, da su un muro di mattoni, ma che in realtà nasconde un passaggio per un altro mondo. In questo posto la bambina conoscerà una strana figura, identica a sua madre ma con dei bottoni al posto degli occhi, che sostiene di essere la sua “Altra madre” e che la inviterà a restare con lei per sempre, ma la bambina rifiuta, scatenando l’ira di questa specie di demone che tenterà di attirarla a sé in ogni modo….
Immaginate di essere le figlie di Neil Gaiman e di chiedere a vostro padre di raccontarvi una favola prima di dormire. Ecco, forse quella di “Coraline” non è proprio la prima storia che vi viene in mente poiché non ha assolutamente nulla dei classici racconti per bambini.
O meglio, gli elementi tipici delle favole ci sono tutti, ma ad essi lo scrittore aggiunge quel pizzico di inquietudine che porta la storia a non aver niente da invidiare ad un romanzo horror. Eppure abbiamo tutto ciò che, solitamente compone una favola: abbiamo la nostra eroina, Coraline, una bambina coraggiosa che, nonostante abbia paura, affronta il cattivo (l’altra madre).
Durante il suo viaggio s’imbatterà in diverse figure pronte ad aiutarla, solo che sono figure strane. Inquietanti. Quasi spaventose. Oltre ad un gatto, che acquisisce la capacità di parlare solo quando si trova nella dimensione creata dall’altra madre, Coraline incontrerà anche le anime dei bambini uccisi dal demone che ha creato quella dimensione. E sarà proprio questo incontro a regalarci una scena bellissima e spaventosa al tempo stesso: Coraline parla con loro, che sono stati uccisi da quella creatura e vogliono a tutti i costi salvare la bambina, cercando di aiutarla in ogni modo.
Insomma, nonostante si presenti come un libro per bambini, “Coraline” è una lettura inquietante, ambientata in un luogo che, un po’ come la casetta di marzapane della strega di Hansel e Gretel, apparentemente è bellissimo, ma che si rivelerà crudele. Forse la storia si avvicina di più alla versione tradizionale delle favole, molto diversa da quelle a cui la Disney ci ha abituati.
Come diceva Bettelheim, i bambini hanno bisogno di storie che facciano paura, dove i protagonisti devono affrontare il dolore e la perdita, perché solo in questo modo imparano ad affrontarli nella vita reale. E “Coraline” fa proprio questo: liberandosi dell’alone disneyano che caratterizza molte storie per bambini, si ricollega a quella tradizione in cui “e vissero per sempre felici e contenti” arriva (forse), ma solo dopo aver affrontato la paura guardandola dritta negli occhi.
Dopotutto, come ci dice la stessa Coraline, essere coraggioso significa avere paura di fare una cosa, ma farla lo stesso. E questo è un grandissimo insegnamento, non solo per i bambini.
Voto: 8.5/10