Potrete mai perdonarmi?
Il film ‘Copia Originale’, uscito in Italia il 21 Febbraio, ci pone davanti ad un quesito fondamentale: cosa riusciremmo a fare per sopravvivere. Tuttavia la questione non rimane così scontata come può sembrare, ma crea intorno a sè una storia interessante, brillante e stranamente intelligente, che ti intrattiene e a tratti sorprende in un modo molto particolare.
BASED ON A TRUE STORY: LA VITTORIA DEI BIOPIC
La pellicola si concentra sulla vita della scrittrice, ormai dimenticata, Lee Istrael. Al limite della disperazione e del fallimento, quest’ultima trova una lettera di una comica famosa su cui stava scrivendo una biografia e vede un’opportunità. Inizia così a vendere delle lettere completamente scritte di suo pugno, firmandosi con nomi noti e importanti. La sua vita torna ad un equilibrio, anche se abbastanza instabile. Ad aiutarla il suo amico Jack Hock, l’unica persona a cui offrirà un minimo di fiducia. Tuttavia la fortuna non dura per sempre. Presto Lee dovrà affrontare una situazione, che si rivelerà essere molto più difficile di quello che aveva immaginato.
La storia si basa sul romanzo della stessa scrittrice Lee Istrael. Nel suo libro racconta gli eventi accaduti nella sua vita in quel periodo. Mostrando in un certo senso il suo bisogno di raccontarsi e di essere capita.
Questa sensazione, naturalmente, viene riportata nella personalità della protagonista, che vorrebbe essere qualcuno che la sua ansia e paura di essere giudicata le impediscono costantemente di essere. Così la vediamo sempre vestita in modo sciatto, indifferente alle persone che la circondano e con una casa molto poco curata. Tuttavia, risulta chiaro questo suo modo di presentarsi come una copertura, per non esprimere mai la sua vera identità. Quest’ultima, o comunque una parte, però, riesce a farla riscoprire grazie alle lettere che vende, che anche se non ‘sue’, hanno una parte di chi le ha scritte realmente, lei.
LA PAURA DI ESSERE DIMENTICATI
Lee Istrael, durante l’arco di tempo preso in considerazione dal film, sta ovviamente passando un periodo critico. Percepibile da una fotografia limpida, ma allo stesso tempo sui toni del marrone scuro, è il suo essere determinata a non arrendersi, anche se sembra troppe volte sul punto di farlo. Il film è colmo di alti e bassi, dove vediamo la protagonista al massimo della determinazione o nei quali sta vacillando e perdendo il controllo. Esprime, ‘Copia Originale’, quel bisogno che ha l’uomo di essere ricordati da qualcuno. Come sia vuota l’esistenza quando tutto è sbagliato, nulla è facile e la persona interessata risulta essere fuori posto nella sua stessa vita.
Stessa sensazione è percepita nel personaggio di Jack Hock, uomo solitario, ma allo stesso tempo molto esuberante e pieno di vita. Nella sua figura viene concentrata particolarmente questa necessità vitale di non essere del tutto soli al mondo, di trovare qualcuno che accetti ciò che si è, senza mezzi termini. Jack Hock è, quindi, frizzante, divertente, ma molto sensibile. È, appunto, la rappresentazione di quello che il film ci vuole comunicare. Tutti noi desideriamo vivere e non ci limitiamo a farlo, chiediamo di vivere bene, ma a volte, questo ‘bene’ bisogna costruirselo da sè. Così come fanno Jack e Lee, sbagliando, ma imparando una lezione sempre utile. Nessuno è perfetto e non tutto è sbagliato, ma bisogna avere coraggio di andare lì fuori e fare in modo di lasciare un segno, non importa quanto piccolo, non sarà mai insignificante.
VOTO:
8.5/10