CHRISTOPHER ROBIN

“Mi sono perduto”

“Però io ti ho ritrovato, non è vero?

La nostra infanzia non può essere lasciata del tutto indietro. In qualche modo tornerà a cercarci, busserà di nuovo alla nostra porta.

Questo è esattamente quello che succede al piccolo Christopher, che poi tanto piccolo non lo è più, ormai è un uomo cresciuto, con una famiglia e un lavoro. Ha abbandonato il mondo in cui poteva viaggiare con la fantasia, giocare, vivere. Ha abbandonato il bosco dei 100 acri.

WINNIE THE POOH TO THE RESCUE

Christopher, troppo preso dal lavoro, è stressato, triste e non riesce mai a trovare tempo per la sua famiglia, alla quale cerca di provvedere al meglio. Proprio quando tutto sembra perduto, quando Christopher è rimasto da solo a Londra, è quello il momento in cui rincontra un vecchio amico: Winnie Pooh, per gli amici Pooh.

Pooh lo riporterà verso una strada fatta di sogni, di avventure, ma soprattutto di amore. Gli fa riscoprire dei valori in cui aveva perso fiducia. Questo ovviamente grazie anche all’aiuto di tutta la banda del bosco dei cento acri, che da anni ormai aspettavano il ritorno del loro eroe.

“Dove andiamo, Christopher Robin?”

“Da nessuna parte”

“Uno dei miei posti preferiti”

Il film, nominato agli Oscar per i migliori effetti speciali, ha effettivamente qualcosa di magico. Lo sapete come la penso sui film della Disney, hanno quell’effetto, ma Christopher Robin è molto di più.

NON PUOI PERDERTI SE C’È QUALCUNO CHE TI CERCA

Se ci pensiamo il film è molto moderno. Il mondo intorno a Christopher è un mondo grigio, che ha perso un senso, che ha dimenticato la luce del sole. Quante volte ci sentiamo così? Quante volte pensiamo a quando i tempi erano più facili, a quando tutto era semplice. Il fatto è proprio questo, la vita è fatta di piccoli passi e se alcuni sono leggeri, altri diventano sempre più pesanti. C’è sempre, tuttavia, qualcosa che ci può aiutare, sognare.

A volte se devo andare da qualche parte aspetto e qualche parte arriva da me.

Nel film dicono che il sogno ha un costo, ma lo stesso Christopher Robin si smentisce alla fine, dimostra come è ancora possibile avere speranza, è ancora possibile fermarsi e guardare quello che è intorno a noi, ogni volta con occhi nuovi, che cambiano negli anni, vicino ai quali si formano delle piccole rughe, ma che mantengono sempre la stessa scintilla inconfondibile. Quella luce che ha fatto riconoscere Robin a Pooh dal secondo in cui l’ha visto. La verità è che Robin non era cambiato, si era solo chiuso in un mondo più sicuro, più responsabile, ma a volte bisogna proprio andare fuori dagli schemi. Voi che dite?

VOTO:

8/10

Benny