A inaugurare il debutto alla regia di Olivia Wilde è il film, uscito nelle sale italiane il 21 Agosto, La Rivincita delle Sfigate.
TEEN COMEDY ORIGINALE
Essendo uno dei film più attesi dell’anno, si è molto parlato in questi ultimi mesi riguardo a Booksmart. La trama e il modo in cui sono sviluppati, infatti, fanno decisamente pensare ad un film adolescenziale di scoperta o riscoperta della propria persona. Una tipologia di film che, negli ultimi anni, si è sempre più raffinata, migliorando sicuramente la veridicità degli eventi e rendendo l’indagine psicologica dei personaggi più profonda.
Amy e Molly sono riuscite ad arrivare all’ultimo giorno di scuola superiore, percorso durante il quale si sono impegnate unicamente a raggiungere i voti sperati ed entrare nelle università più prestigiose. Tuttavia presto si rendono conto che anche i loro compagni sono riusciti ad ottenere un posto nelle stesse università per cui hanno messo da parte il divertimento. Realizzando, quindi, di aver perso interi anni di possibili esperienze, decidono di rifarsi la notte prima del diploma.
I DUE PILASTRI DEL FILM
Amy e Molly hanno la scena tutta per loro e riescono, quindi, ad esprimere al meglio il loro carattere. In questo modo lo spettatore si affeziona presto alle due ragazze, che si considerano e vengono considerate delle ‘nerd’, termine a cui è facile associarsi. Il film, quindi, si fonda sull’essenza di un’adolescenza che sembra sprecata, sulla ‘rivincita’ delle due protagoniste nei confronti del loro stesso tempo perduto.
Tuttavia, il film non vuole far passare il messaggio che un futuro organizzato non è un futuro valido. Semplicemente mette lo spettatore davanti all’evidenza che esistono molti modi differenti per affrontare una stessa situazione. Qualcosa che sembra banale da leggere, ma che a volte è difficile da capire, soprattutto quando siamo i diretti interessati. La pellicola è come se ci ponesse, infatti, davanti a due mondi, quello dello studio e quello delle feste e di conseguenza separa i loro appartenenti. Nonostante ciò, nello svilupparsi della trama è facile rendersi conto di quanto simili in realtà siano e di quanti pregiudizi e rumors assumono l’identità di verità.
Molly ed Amy diventano in un certo senso l’emblema di tutti quei ragazzi che non hanno mai avuto l’opportunità di godersi gli anni del liceo e donano loro una notte spettacolare, che diventa proprio il simbolo di una mini ‘rivoluzione’ contro l’adolescenza che sta svanendo.
I MIGLIORI ANNI
La concezione che gli anni adolescenziali siano i più propensi per vivere il momento e lasciarsi andare un po’ di più è tipica dei film americani. Booksmart, da questo punto di vista, non è da meno. Solo che questa tematica è sviluppata in maniera molto intelligente.
Le due protagoniste hanno una sola notte per cambiare la loro situazione e nonostante l’impegno e la convinzione vengono più volte sviate e più volte ancora sono al limite di tornare a casa e fare finta di niente, perché così sarebbe più facile. Insieme, però, fanno un accordo di superare quella notte insieme e di far capire anche agli altri la loro vera personalità e il loro carattere al di fuori dall’ambito scolastico.
Durante questa nottata, fatta di alti e bassi, realizzano quindi che in fondo quella gente che avevano in un certo senso considerato meno preparata e meno determinata, in realtà non è molto diversa da loro. Anzi, riescono a vedere quante somiglianza possono esserci con persone con cui credevano di non poter mai andare d’accordo.
I MOMENTI DI REALIZZAZIONE
Booksmart viene raccontato dal punto di vista di Molly, la più intraprendente delle due. Molly è una ragazza solare, testarda, simpatica. Caratteristiche che nessuno, al di là di Amy, conosce di lei. Quindi nel momento in cui si rende conto che ha solo un’ultima possibilità di farsi conoscere per quella che è, non vuole assolutamente lasciarsela scappare.
Vuole, quindi, essere ricordata per qualcosa in più dei suoi successi scolastici, nonostante vada molto fiera della sua carriera. Vuole essere vista per una volta per quella che è, al di là da ogni costrutto sociale.
Tuttavia, vi è un secondo momento determinante. Infatti Molly capisce che non ha niente da dimostrare a nessuno e che se deve essere reale può esserlo con quelle persone che sanno già chi è e che la supportano per questo. Per questo può essere entrambi e non deve scegliere: può essere il presidente del comitato studentesco, ma anche la ragazza simpatica e piena di vita che Amy conosce bene.
Allo stesso modo Amy che supporta Molly, all’inizio molto contrariata, riscopre una parte di sé più selvaggia, che può non nascondere più, senza cambiare la sua personalità pacata e un po’ timida.
In sostanza, nessuno può essere solo una cosa, siamo un insieme di sogni, incertezze, difetti, pregi e non siamo noi a scegliere quali possedere. Possiamo, tuttavia, mostrarli sempre con orgoglio perché in qualunque caso siamo noi e a volte è l’unica cosa in cui siamo bravi.
We have a lot more to learn, because this part’s over, and that’s so sad. But it was great, wasn’t it? Things are never going to be the same, but it was perfect. And I may not have before, but I see you now. And you’re all pretty great. Don’t let college fuck it up. Congratulations.
VOTO 8.5 / 10
Benny