“Wakanda forever”
Gli Oscar si fanno sempre più vicini e non potevamo non parlare di Black Panther, film candidato ben 7 volte, tra cui una per Best Picture. Candidature e premi a parte, questo capolavoro di Ryan Coogler merita assolutamente la nostra attenzione.
Il film è uscito nelle sale ormai un anno fa, ma il suo impatto si fa ancora sentire e sicuramente sarà un film di cui si parlerà ancora a lungo. Sarò di parte, ma secondo me è uno dei migliori film della Marvel degli ultimi anni, nulla a togliere agli altri, assolutamente.
You’re a good man with a good heart. And it’s hard for a good man to be king.
Il personaggio di T’Challa in realtà era già stato anticipato in Captain America: Civil War, anche se a mio parere non perfettamente; mi spiego meglio, personalmente non conoscevo il personaggio non avendo letto i fumetti e nel film non viene presentato adeguatamente. Alla fine sembra quasi lui il vero nemico, altro che trattati di Sokovia.
Questo nuovo film, invece, ha dato la possibilità di scoprire letteralmente un mondo nuovo: il Wakanda e la sua cultura. Sono introdotti personaggi con storie avvincenti, si capisce l’importanza della Pantera Nera e Erik riesce a trasmettere un messaggio bello forte: non abbandonare gli altri.
Per chi non avesse visto il film o magari non se lo ricordasse, vi rischiarisco un po’ le idee: T’Challa, nuovo re del Wakanda e Black Panther, deve riuscire a dimostrare di meritarsi quei due titoli all’interno di una nazione che conta su di lui al 110%. Ma il passato gioca un brutto scherzo a T’Challa con l’arrivo di Erik Killmonger, suo cugino, disposto a tutto pur di salire al trono e rivendicare il proprio padre e la comunità africana. Per un piccolo Stato che preferisce nascondersi nel buio, l’arrivo di Erik provocherà non pochi danni collaterali, tra cui una civil war che spingerà la nazione a dividersi in due.
What happens now determines what happens to the rest of the world.
Se dovessi parlarvi dei personaggi probabilmente mi dilungherei troppo, perchè sono tutti costruiti perfettamente e anche i personaggi “minori” riescono a risaltare, evitando di scomparire dietro al lavoro scenografico di questo film; citandone alcuni ci sono Shuri (Letitia Wright),
Okoye (Danai Gurira) e Nakia (Lupita Nyong’o) che sono veramente da ammirare. Una pecca della Marvel, secondo me, fino a quel momento, era stato quello di mettere in disparte i personaggi femminili (mi ricordo di Black Widow e Peggy Carter, non preoccupatevi). Tuttavia in questo film una squadra di donne così, pronte a lottare per il proprio paese e per il proprio re non l’avevo mai vista e ciò oltre a colpirmi, mi ha fatto emozionare. Il film di per sé, senza contare i personaggi, è fatto divinamente: il lavoro che c’è dietro ai costumi, agli affetti speciali e alla musica è degno delle diverse candidature.
I would make a great queen because I am so stubborn.
In cuor mio spero che questo film vinca, perchè a prescindere dal “politically correct” per quanto riguarda il tema trattato, Black Panther è un film che prende, ti appassiona e fa sorridere. Probabilmente Chadwick non sarebbe molto contento di ridire “Wakanda forever” ma io, nel mio piccolo sentendolo e sussurrandolo, un po’ mi sento parte di tutta questa magia.
VOTO: 9.5/10
Mels.