QUANDO NON GUARDI HORROR MA…
Non sono mai stata una grande fan degli horror, semplicemente perché mi spavento molto, mi faccio condizionare facilmente, mi sale l’ansia in modo spropositato. Quindi non pensavo che avrei effetivamente visto questo film, anche perché non credevo mi colpisse particolarmente.
Tuttavia, come sono solita fare, l’ho visto lo stesso. La trama è, anche se semplice nel suo svolgersi, abbastanza complicata da spiegare a parole. Delle entità (vi avevo avvertito) fanno la loro apparizione in America e spingono le persone a suicidarsi. Una donna incinta si rifugia in una casa, ma non è da sola. Ad affrontare la paura, il terrore e il dolore ci sono con lei altre persone, che allo stesso modo cercavano un posto sicuro.
La storia è un crescendo di colpi di scena molto ben sviluppati. Riesce bene nel suo aspetto intrattenitivo: la curiosità dello spettatore aumenta scena dopo scena fino anche a emozionare e angosciare.
Sono stata effettivamente in pena per il personaggio di Sandra Bullock fino alla fine e in ugual modo per gli altri personaggi, anche se minori.
Il film nel suo complesso mi è piaciuto per come ha gestito la storia incentrata intorno alla protagonista, al suo sviluppo caratteriale e al tocco di veridicità emozionale, in una situazione davvero poco plausibile.
Sandra Bullock, inoltre, è riuscita a donare una performance d’impatto, è entrata nel personaggio e lo ha capito e questo ha fatto solo bene al film nella sua complessità. Gli altri attori, anche se non hanno tanto spazio quanto la Bullock (watch the movie e capirete), sicuramente risultano meno incisivi, ma allo stesso tempo non troppo scadenti.
Bird Box è una produzione Netflix e sinceramente mi sono stancata di fare loro i complimenti. Sbagliano spesso, ma quando ci prendono, ci prendono.
VOTO
8/10
Benny