Diavola – Jennifer Thorne

Quote
“And yet there was something idiosyncratic about Villa Taccola. The whole house suggested pentimenti, original brushstrokes covered over by something else. The same subject in a different style. Past mistakes hidden by fresh paint. What mistakes had been made here? she wondered.”

Benvenuti nel borgo medievale di Monteperso, in Toscana, dove una casa vecchia di seicento anni, chiamata Villa Taccola, si trova in cima a una collina. È qui che la famiglia Pace ha deciso di riunirsi per una stravagante vacanza familiare, interamente finanziata dai genitori.

Anna arriva da New York, grata per la pausa dal lavoro in un’agenzia pubblicitaria, ma riluttante ad affrontare i membri tossici della sua famiglia, motivo per cui decide di arrivare qualche giorno prima degli altri.

Il fratello gemello Benny ha portato con sé il nuovo fidanzato Christopher, al quale è stato detto che Anna è un “disastro” e ha già deciso che non gli piace. La sorella di Anna, Nicole, il marito e le due figlie piccole completano il gruppo e, anche se Nicole nutre un risentimento amaro nei confronti della sorella (per i motivi più disparati), Waverly e Mia adorano la zia Anna e non vedono l’ora di vederla.

Mentre i membri della famiglia Pace si sistemano nella villa e si preparano a seguire l’itinerario di Nicole minuto per minuto, iniziano ad accadere cose strane. Anna continua a sentire una voce alle sue spalle, ma non c’è nessuno. Le porte si chiudono da sole e sciami di mosche invadono la casa. In cima alla villa c’è la stanza della torre, la cui porta è chiusa a chiave. Perché, allora, Anna vede una figura in piedi alla finestra della torre? E perchè, cosa ancora più strana, la volta successiva che guarda, la finestra non c’è più?

La villa è infestata? Se è così, perché Anna è l’unica a vedere, sentire le cose e a fare strani sogni?
Il resto della famiglia si rifiuta di riconoscere il fantasma, convinta che Anna si stia comportando come al solito in modo drammatico. Con l’intensificarsi degli incidenti, Anna si trova in bilico tra uno spirito vendicativo del passato e la sua orribile famiglia del presente, non sapendo quale sia la cosa peggiore.
Diavola è uno di quei rari libri in cui tutti gli elementi sono perfettamente bilanciati, con una scrittura e un ritmo da sogno, personaggi fantastici e un’ambientazione davvero spettrale e suggestiva, che vi farà sobbalzare davanti alle ombre.

Sono presenti tutti gli elementi del folk horror: il villaggio isolato pieno di gente strana e superstiziosa (nessuno parla inglese); la fatiscente Villa Taccola con le sue porte segrete, le stanze piene di spifferi e il terreno infestato dagli insetti; c’è persino una capra legata fuori, forse come sacrificio?
Jennifer Thorne riempie la narrazione di dettagli che aumentano il disagio del lettore, come le zanzare che sciamano sui personaggi quando sono in piscina, lasciando a tutti dei brutti morsi. Anna si aggira a piedi nudi in un nido di formiche e viene attaccata. Più avanti nella narrazione, mosche e vermi invadono inspiegabilmente la casa.

La torre è il punto focale di gran parte dell’orrore e la chiave scheletrica che apre la porta ha molta rilevanza nel corso della storia. Anche il fatto che Anna è un artista è un elemento molto importante nel romanzo, in particolare riguardo ad un preciso quadro.

martie

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