Innocente o colpevole?
Questo è il primo dilemma al quale ci troviamo di fronte alla visione della nuova serie targata Apple, Defending Jacob con protagonisti Chris Evans e Michelle Dockery.
Un family Drama a tinte crime che accompagna lo spettatore all’interno di una famiglia, all’apparenza comune e senza segreti, che si ritroverà presto coinvolta in un tunnel di accuse da cui non sembra esserci via di uscita.
Trama:
Andy Barber (Chris Evans) è un assistente procuratore distrettuale, vive in una piccola cittadina ed è felicemente sposato con Laurie Barber (Michelle Dockery) con cui ha un figlio di quindici anni, Jacob. Insieme svolgono una vita tranquilla e felice, fino a quando Andy non si ritroverà ad indagare sull’omicidio di Ben, compagno di classe di Jacob, ritrovato nel bosco senza vita.
Andy si ritroverà in una situazione ancora più compromettente quando proprio suo figlio verrà accusato dell’omicidio di quest’ultimo. Da questo momento in avanti, parte una dura lotta alla scoperta della verità, nel quale il padre farà di tutto per difendere il figlio dalle accuse di omicidio.
Un ottimo prodotto di genere
Defending Jacob non cerca di imporsi nel panorama seriale, cercando di cambiarlo o imporsi come novità di genere, ma gioca restando nel suo campo. Restando fedele al testo originale, il libro di William Landay, da cui è tratta la serie. E cercando di insinuare il dubbio nello spettatore fin dall’inizio sulla possibile colpevolezza del personaggio di Jacob, man mano che lo vediamo crescere anche nelle menti dei genitori. In questo la serie fa il suo, è un ottimo prodotto di genere crime drama, con una sceneggiatura solida e delle interpretazioni ottime.
Il ritmo lento con il quale parte la serie viene presto sostituito da momenti di pura suspence narrativa, in cui niente è quello che sembra, e un ritmo sempre più incalzante prende forma.
Veniamo posti dinanzi alla paura più profonda da parte di due genitori, che arrivano a sospettare che il proprio figlio possa effettivamente aver commesso un atto tanto orribile. In particolare il personaggio della Dockery è il più interessante da quel punto di vista. Una madre in profondo dilemma con se stessa, da una parte l’amore per suo figlio, dall’altro il dubbio che ossa essere un pericolo per gli altri. Questo cambiamento di prospettiva lo vediamo passo dopo passo con l’avanzare del processo verso Jacob.
La chiave giudiziaria della serie non rappresenta nulla di nuovo di già visto in tv, ma la visione del caso attraverso gli occhi dei genitori, riesce a essere toccante e molto accurata, sopratutto dopo alcune scoperte agghiaccianti riguardo il la psiche del figlio.
Il dubbio
In una delle scene migliori all’interno della serie, vediamo un confronto tra i due genitori e una psicologa infantile incaricata di controllare l’effettivo stato di psiche di Jacob. Durante una di queste sedute abbiamo modo di vedere l’effettiva differenza di punto di vista che entrambi hanno nei confronti di Jacob. Andy lo considera un ragazzo normale, che non ha tanti amici ma che nonostante quello non socializzi per via dell’età. Laurie al contrario vede in suo figlio un puro sentimento di apatia che prova nei confronti delle altre persone. Episodi successi fin da quando Jacob era piccolo a cui Andy non ha prestato mai veramente attenzione.
Questo confronto dei due punti di vista di entrambi è la vera essenza del dubbio che pian piano inizia a crescere nella mente dello spettatore. Che oscilla sempre tra vero e falso, non riuscendo mai a giungere a un vero verdetto finale.
Il cast come già detto in precedenza è ottimo. Chris Evans è riuscito a farsi carico del ruolo non facile e profondamente in crisi con se stesso, portando sullo schermo il volto di un padre pronto a sfidare chiunque per difendere il figlio. Dall’altra parte troviamo una magnifica Michelle Dockery nel ruolo forse ancora più complesso , di una madre alla ricerca della verità sconvolgente sul proprio figlio anche se questa dovesse rivelarsi orribile.
E poi come altre serie ci hanno fatto capire in questi ultimi mesi, gli ex attori di It sono uno più bravo dell’altro. Questa volta tocca a Jaeden Wesley, appena diciassette, in una parte per niente facile. Lui più di tutti è quello in cui le espressioni, i movimenti, hanno la maggior attenzione.
Apple non si arrende
Nonostante i prodotti della sua piattaforma siano i meno chiacchierati, Apple non demorde e continua a sfornare prodotti di ottima qualità, dopo “The morning show” e “Servant”. Defending Jacob è la conferma che la piattaforma offerta da Apple non vada ignorata, ma tenuta sotto controllo.
Un serie al quale serve qualche episodio per carburare completamente, ma che offre un vari spunti molto interessanti sul quale riflettere. Al suo servizio un ottimo cast e un ottimo lavoro di sceneggiatura fanno di Defendig Jacob una serie assolutamente da non perdere.
Irene
VOTO: 8\10