Spesso il cinema cerca storie da raccontare all’interno di un altro grande mondo, quello della letteratura, trasformando così storie che prima esistevano solo nella fantasia dei lettori in immagini. In molti casi questa trasformazione risulta fallimentare e i motivi possono essere i più diversi, ma tante volte vengono alla luce dei film che sono dei veri e propri capolavori. Ecco dunque alcuni adattamenti cinematografici che meritano un riconoscimento:
– “Orgoglio e pregiudizio”, diretto da Joe Wright
La storia delle sorelle Bennet raccontata da Jane Austen è un vero e proprio classico della letteratura e ancora oggi è terribilmente attuale. Nel 2006 il regista Joe Wright ha deciso di adattarlo nuovamente per il grande schermo (già erano stati realizzati alcuni adattamenti per cinema e televisione in passato) e nel farlo si è davvero superato: dalle ambientazioni alle battute, dalla fotografia alla caratterizzazione dei personaggi, tutto ci trasporta nell’Inghilterra di Jane Austen, dove una ragazza che ha un’aspirazione diversa dal fare un buon matrimonio viene considerata da tutti strana.
– “Il grande Gatsby”, diretto da Baz Luhrmann
L’omonimo romanzo del grande scrittore americano Francis Scott Fitzgerald è uno di quei libri che inizi e dai quali non ti stacchi più fino alla fine. E con il film ti succede la stessa cosa: non appena le prime immagini compaiono diventa impossibile distogliere l’attenzione, anche solo per un secondo, da quell’America degli anni ‘20 dove tutto sembra perfetto eppure non lo è perché sotto quella patina di perfezione si nascondono segreti che nessuno vuole scoprire. Leonardo DiCaprio è a dir poco incredibile nel ruolo di Jay Gatsby e la regia di Baz Luhrmann, assurda e in certi punti volutamente esagerata, è insuperabile.
– “Chiamami col tuo nome”, diretto da Luca Guadagnino
Il libro di André Aciman è a dir poco magico: grazie alle sue parole ci trasporta non solo nella testa di Elio, ma direttamente nel suo cuore, dove veniamo travolti da una valanga di sentimenti intensi, travolgenti e soprattutto veri. Ed il film fa la stessa cosa, ma attraverso le immagini: il regista Luca Guadagnino decide di apportare alcuni cambiamenti, primo fra tutti quello di ambientare la storia nel suo paese natale, Crema, che tuttavia hanno avuto come unico effetto quello di rendere il film ancora più bello.
I personaggi sono simili a quelli del libro, ma diversi al tempo stesso e la magia di questo film sta nel fatto che ti permette di provare le emozioni dei protagonisti, di essere nella loro testa senza esserci davvero, di sentire le loro emozioni senza che loro te le raccontino, il tutto grazie all’altissimo livello di recitazione e ad una sceneggiatura impeccabile.
– “Noi siamo infinito”, diretto da Stephen Chbosky
In questo caso l’autore del libro è anche il regista del film ed il risultato è un piccolo gioiellino. La storia può sembrare un classico racconto adolescenziale (in Italia particolarmente accentuato dal titolo, che nella versione originale sarebbe “Ragazzo da parete”), ma non c’è niente di più sbagliato. O forse non c’è niente di più vero, ma non come siamo soliti a pensare: Charlie è un adolescente, ma sta male a causa di una malattia mentale. Sta male a causa del suo passato.
Quando riesce finalmente a farsi degli amici, vive nel terrore di perderli e anche i suoi amici soffrono. Sono personaggi estremamente realistici, completamente diversi da quelli soliti che ci propone questa tipologia di film ed il risultato è un film intenso e coinvolgente, in cui è quasi impossibile non immedesimarsi.
– “Espiazione”, diretto da Joe Wright
Basato sul romanzo di Ian McEwan, l’omonimo film diretto da Joe Wright ha una trama incredibilmente complessa, le cui parti si ricongiungono solo alla fine: è una storia d’amore, di gelosia e di fraintendimenti. Ci mostra come spesso nella vita basti capire male qualcosa per cambiare il futuro di qualcuno e ci fa capire che non sempre si può avere un lieto fine nella realtà, ma anche di come uno scrittore possa decidere di cambiare una storia, dando ai suoi protagonisti il finale che in fondo si meritano.
– “Shining”, diretto da Stanley Kubrich
Okay lo ammetto: il libro di Stephen King da cui il film è tratto è, a mio parere, uno dei peggiori che io abbia mai letto. Ma il film è tutta un’altra storia: Kubrich rivoluziona completamente la trama, seppur lasciando alcuni elementi di base, creando una storia diversa, così diversa che sembra quasi impossibile che sia tratta da quel libro.
Inquietante, anzi terrificante, psicologico ed estremamente complesso, è un vero e proprio classico non solo per gli amanti del genere, ma per tutti. Ed è anche uno dei rarissimi casi in cui il film è senza ombra di dubbio migliore del libro.
– “Anna Karenina”, diretto da Joe Wright
Basato sull’omonimo romanzo di Tolstoj, il film rende incredibilmente dinamica una storia in certi punti estremamente pesante: tagliando alcune parti e ambientando l’intero film in un teatro, dove i personaggi si alternano su quel palcoscenico che era la nobiltà russa prima della rivoluzione, Joe Wright crea un film diverso dal solito, che si basa su un grande classico della letteratura, ma che di classico non ha proprio niente. Un film che, a modo suo, può essere definito rivoluzionario.
– “Room”, diretto da Lenny Abrahamson
Una storia intensa e quasi dolorosa sia da leggere che da guardare: “Room” ti entra dentro nel senso più letterale ed è impossibile non pensarci per giorni e giorni dopo averlo letto. O dopo averlo visto.
La storia è forte, molto forte, ti travolge e ti fa sentire il dolore tremendo di Joy, rinchiusa per 7 anni in un capanno per gli attrezzi e molestata regolarmente dal suo rapitore, dal quale avrà un bambino, Jack, che per i primi 5 anni del sua vita vivrà dentro “stanza”, senza mai vedere il mondo esterno. Non si può rimanere indifferenti davanti ad una storia come questa.
– “Les Miserables”, diretto da Tom Hooper
Nel 2012 il classico di Victor Hugo è diventato un musical e un capolavoro del cinema: le ambientazioni,le canzoni, la recitazione e la regia ne hanno fatto un film incredibile. Può intimidire il fatto che, essendo un musical “serio” (niente stile “Grease”, tanto per intenderci), sia per la maggior parte cantato, ma non bisogna farsi scoraggiare: le canzoni sono così belle che sostituiscono i dialoghi alla perfezione ed il risultato è meraviglioso. Una moderna versione di un classico che gli rende giustizia nel modo più assoluto.
– “Hunger Games- la saga”, diretta da Francis Lawrence e Gary Ross
Non potevo non mettere gli adattamenti cinematografici dei romanzi di Suzanne Collins, che grazie al contributo di registi incredibili sono diventati dei film mozzafiato. Il primo film, “Hunger Games”, è stato diretto da Gary Ross, sostituito poi da Francis Lawrence, che ha portato sul grande schermo il secondo ed il terzo romanzo, quest’ultimo diviso in due parti. Nel film il punto di vista non è più quello della protagonista Katniss, ma segue diversi personaggi, mostrandoci il “dietro le quinte” che i libri, essendo scritti in prima persona, non ci raccontavano.
Il risultato? Di tutte le saghe young adult, “Hunger Games” è senza dubbio quella con gli adattamenti cinematografici più riusciti: fedeli ai libri, ma con qualche piccola modifica che non li sminuisce, anzi gli dona un valore aggiunto.
-Anna