“Black Lives Matter” è un movimento internazionale il cui scopo è l’affermazione e il riconoscimento dei diritti della comunità POC (people of colour). Nasce nel 2013 e ha come obiettivo principale la lotta contro il razzismo, perpetuato a livello socio-politico, verso le persone nere.
Come ormai sappiamo, dalla settimana scorsa milioni di persone stanno combattendo ora più che mai per questa stessa causa.
Cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo?
La domanda nasce spontanea, in quanto le immagini, i video e le testimonianze che abbiamo a proposito sono abbastanza esplicative. Tuttavia, ognuno di noi vorrebbe poter far di più. In che modo?
Prima di tutto, è bene informarsi, cercare più dati e testimonianze possibili, per acquisire conoscenza in materia. Ma attenzione: non attraverso i telegiornali nazionali, in quanto i fatti vengono riportati in modo errato o distorto (purtroppo, è andata così in molti casi).
Un’altra passo importante è la diffusione: dove non arrivano i media, pensateci voi. Basta un post, una storia su instagram, un tweet: sono gesti che richiedono pochissimo tempo, ma che hanno un grande impatto su chi vi segue, anche se si dovesse trattare di poche persone. Se notate che non se ne parla abbastanza, o che il tema non ha l’attenzione che si merita non esitate a parlarne o a condividere post in materia.
C’è tempo e tempo per rimanere in silenzio, e questo non lo è.
“Ma non mi riguarda!”
Questo è l’errore più grande. Ci piace pensare che sia così, ma in realtà non lo è.
L’Europa ha praticamente fondato l’Imperialismo nell’Ottocento, e ancor prima, non dimentichiamoci da dove è partita la Mayflower nel 1620, fondando 13 colonie. Solo perchè tutto questo sta avvenendo in America, non significa che l’Europa, e l’Italia, possano definirsi “non razzisti”.
Si possono però prendere le distanze, ovviamente, e il primo passo è riconoscere che siamo coinvolti noi tanto quanto loro, e non si può non parlarne e far sentire la propria voce.
Quando si parla di “white privilege”, ovvero il privilegio di essere bianchi, non è un nuovo insulto, ma la verità dei fatti, e chiunque voglia farvi credere il contrario sbaglia.
Non sappiamo cosa significhi essere vittima di razzismo per il colore della nostra pelle, perché fondamentalmente non lo siamo e non lo saremo mai. Riconoscere questo è fondamentale, e il minimo che possiamo fare è informarci e diffondere informazioni in supporto alla causa.
“All lives matter”
Certo, senza dubbio. Tutte le vite sono importanti e nessuno afferma l’opposto.
Tuttavia, non è il momento per fare un discorso del genere e vi spiego brevemente il perché.
Supponiamo che ci sia un gruppo di bambini che sta giocando a palla. Ad uno di loro arriva una pallonata in faccia e inizia a piangere dal dolore. In questa situazione, si prende il ghiaccio per soccorrere SOLO quel bambino e non tutti, perchè gli altri stanno bene ed è solo lui che ha bisogno di supporto.
Esempio molto stupido, lo so, ma è applicabile anche alla situazione corrente. E’ la comunità POC che ha bisogno del nostro supporto, e della nostra mobilitazione. Non è per una pallonata in faccia, ma per l’affermazione di diritti umani.
Affermare “All lives matter” è sbagliato, perché coincide con lo sminuire i problemi e ridurre tutto ad una stupida gara “a chi sta peggio”. E non è questo il momento per farlo, e non lo sarà mai.
Vi lasciamo questo link, qui potrete trovare una serie di petizioni verificate e legali per supportare la causa. Viene aggiornato ogni giorno, e “toglie” solo due minuti alla nostra giornata. Questi due minuti possono benissimo essere sprecati per garantire una vita intera di diritti, se solo ci facessimo sentire tutti insieme.
https://blacklivesmatters.carrd.co/